C'eravamo tanto odiati. Com'è stato possibile che nel giro di dieci mesi tondi tondi Donald Trump e Volodymyr Zelenski siano passati dagli stracci volati alle strette di mano da amiconi? Più che il quadro geopolitico sono cambiati atteggiamenti, posture, abbigliamenti tra i due. O meglio, la trasformazione ha riguardato soprattutto il leader di Kiev, che ha capito meglio come comportarsi con il narcisista patologico della Casa Bianca, ciò che non aiuterà magari a raggiungere la pace giusta che l'ex attore diventato presidente di guerra vorrebbe, ma almeno gli consentirà di evitare umiliazioni planetarie come quelle della casa Bianca dello scorso inverno.
Il 28 febbraio Zelensky si presentò a casa Trump con la sua arroganza da vittima che aveva fino a quel momento funzionato con gli alleati europei ben disposti al suo martirologio e con l'accomodante Joe Biden. Quel giorno ci fu la perdita dell'innocenza del presidente ucraino, che venne maltrattato da Trump e ancora di più dal suo vice JD Vance. Primo errore di Zelensky fu quello di presentarsi a Washington con la sua divisa bellica, maglione e scarponi, ciò che fu considerato un comportamento irrispettoso da parte del tycoon, che alla forma ci tiene. Poi Zelensky pretese di trattare Trump da pari, senza il piglio del mendicante che riceve l'elemosina, senza dire mai: grazie! Ciò che gli venne più volte fatto pesare. Se ne andò dalla Casa Bianca in anticipo, come un ospite maleducato che ha appena sputato nel piatto offertogli e Trump ci tenne a sottolineare che non era l'ucraino a essersene andato ma lui ad averlo cacciato. Una scena mai vista in incontri al vertice a questo livello, una totale mancanza di galateo istituzionale da parte di entrambe le parti. Allora sembrò davvero che gli Stati Uniti avrebbero potuto abbandonare l'Ucraina al suo destino.
Non è andata così, per fortuna.
Il rapporto tra i due si è raddrizzato grazie a una serie di incontri lampo a margine di vari appuntamenti (in Vaticano per i funerali del Papa, al summit della Nato all'Aia, a Washington ad agosto nel post-Anchorage, a New York all'Onu) ed è scattata se non un amicizia - fisiognomicamente impossibile - ma almeno il rispetto che due persone messe dalla Storia nella stessa pagina devono acconciarsi a fingere. Questa pace è scoppiata, adesso speriamo in quella con la P maiuscola.