Difesa Usa per Kiev. E soldati a Berlino

I media: da Washington intelligence e scudo aereo. Merz potenzia il servizio militare

Difesa Usa per Kiev. E soldati a Berlino
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Il bilaterale tra Putin e Zelensky rimane intrappolato nelle parole di Trump, anche se in settimana Yermak e Umerov, ieri a Riyadh, si recheranno negli Usa per incontrare Witkoff. Al momento non ci sono date per un nuovo round negoziale a nessun livello, fa sapere il Cremlino, che vede negativamente l'invio di peacekeeper europei in Ucraina. «Purtroppo, i russi stanno inviando segnali negativi riguardo agli incontri e a ulteriori sviluppi. Gli attacchi alle nostre città continuano. Ogni giorno ci sono nuove vittime. I russi reagiranno solo a una pressione reale», scrive Zelensky. E il ministro degli Esteri Kuleba aggiunge: «Servono armi e sanzioni per portare Putin al tavolo».

Dopo gli iniziali entusiasmi il vertice quindi sfuma e si torna a parlare di guerra, armi e addirittura di scenari post-bellici. Gli Usa, nonostante alcune uscite del tycoon, non hanno alcuna intenzione di mollare l'Ucraina, soprattutto oggi che è stata indetta la prima gara d'appalto sulle terre rare nell'ambito del fondo di investimento congiunto tra Kiev e Washington firmato ad aprile. È quindi naturale, come anticipato dal Financial Times, l'impegno Usa a offrire risorse di intelligence e supervisione sul campo, a prescindere da quale sarà il piano di sicurezza pensato per il dopoguerra. Una delle prime mosse sarebbe uno scudo di difesa aerea a guida europea, in modo da scoraggiare un futuro attacco russo dopo un accordo di pace. L'offerta della Casa Bianca è subordinata all'impegno della Coalizione dei Volenterosi, guidata da Regno Unito e Francia, che ha promesso di proteggere l'Ucraina da future aggressioni di Mosca. Bruxelles fa sapere che qualsiasi dispiegamento potrebbe avvenire solo con il sostegno Usa per supervisionare e proteggere le truppe europee. Washington fornisce già all'Ucraina missili di difesa aerea Patriot, ma il sostegno futuro comprenderebbe aerei, logistica, radar e l'abilitazione di una no-fly zone e di uno scudo aereo.

Tutto questo mentre Trump avrebbe convinto Orbán (che ha intentato una causa contro il Consiglio Ue per l'utilizzo di beni russi congelati) a revocare il veto all'adesione dell'Ucraina, e Macron, Merz e Tusk si sono recati in Moldavia per sostenere la leadership locale contro le ingerenze russe e avvicinarla a Bruxelles.

Dopo Londra e Parigi, anche Berlino si muove nell'ambito del riarmo e della protezione dell'integrità nazionale. Ieri il governo tedesco ha approvato un disegno di legge per l'introduzione del servizio militare volontario. Il testo apre la porta alla reintroduzione della coscrizione obbligatoria, abolita nel 2011. Il ministro della Difesa Pistorius vuole portare il numero di soldati in servizio da 180mila a 260mila entro il 2030. E dalla Nato Rutte sottolinea: «Le nostre industrie della difesa devono produrre armi più rapidamente che mai».

Sul campo l'intelligence di Kiev ha colpito l'oleodotto Ryazan-Mosca (rimarrà inattivo per settimane) che fornisce carburante per l'esercito russo. Le truppe di Mosca hanno effettuato due attacchi missilistici e 64 attacchi aerei, sganciando 109 bombe su Kherson e Kharkiv. Cinque i morti tra i civili.

Nel Dnipropetrovsk Kiev avrebbe schierato a difesa mercenari colombiani. Colpite da Mosca le strutture energetiche di 6 oblast, 100mila le famiglie senza luce. L'ex vice premier Olga Stefanishyna è la nuova ambasciatrice ucraina negli Usa.

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