Mistero Monica: la Bellucci ha imparato a recitare, ma è ancora incapace di scegliersi i copioni. Eppure quello di Shootem up - Spara o muori di Michael Davis doveva lasciar capire che si trattava di un polpettone. Esagerato senza salvarsi nella parodia del genere bondiano; pseudospiritoso senza far ridere, il film è rimasto nel cassetto per sei mesi: a Belgrado era uscito già in novembre; da noi arriva a stagione declinante. Probabilmente per far dimenticare che è fra i cento film industriali peggiori degli ultimi dieci anni, battendo unagguerrita concorrenza.
Ma si diceva della Bellucci, che ce la mette tutta e in effetti è meno peggio di Owen. Con una carriera ormai lunga come la sua, non occorre aspettare le immagini per accorgersi che unopera ideata male sarà realizzata peggio. Fin dalla trama si coglie che Shootem up sconfina non tanto nel fumetto, quanto nellassurdo, ammiccando alla cinefilia: un critico che ci cada, cè sempre.
Fra acrobazie, effetti speciali e convenzioni (i buoni non vengono colpiti mai, i cattivi al primo colpo) Shootem up propone un sicario (Owen) dal cuor doro, che diventa ostetrico sotto una pioggia di proiettili e prosegue nelle stesse condizioni come balio asciutto per il neonato di una prostituta italiana (!) inseguita da una banda di assassini condotti da uno squilibrato, ancora più dei due personaggi principali, ma anche lunico che - grazie allinterpretazione di Paul Giamatti - susciti interesse. Notevole solo il titolo, che significa sia crescili alla svelta, sia spara nel mucchio, sia spargi il terrore.
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