Cronaca locale

Ha preso 1.350 multe, braccato dai ghisa

Una task force dà la caccia al furbetto che in due anni ha collezionato verbali per oltre 50mila euro. Ma i vigili se la devono vedere anche con chi camuffa le targhe, non vuole pagare o è vittima di errori

Gli automobilisti e i motociclisti milanesi hanno tre angeli custodi e non lo sanno. Sono Luca Agus, Sergio Merisio e Alberto Biraghi; agenti della polizia locale che coordinati dal commissario Gabriele Zambelli sono in forza al settore procedure sanzionatorie diretto dalla dottoressa Maria Ferlin. Tra i loro compiti anche quello di esaminare le immagini delle telecamere delle corsie preferenziali e dell’Ecopass in caso di contestazioni. Facciamo un esempio pratico: vi arriva a casa una multa in cui si contesta che la vostra auto è transitata in una corsia preferenziale senza avere l’autorizzazione ma voi siete certi di non averlo mai fatto. Che fare? La maggior parte dei cittadini procede con una denuncia ai vigili urbani oppure ai carabinieri in cui si ipotizza una clonazione della targa. Il tutto arriverà per competenza in via Friuli, proprio sul tavolo del settore procedure sanzionatorie. «Ogni settimana arrivano un centinaio di contestazioni - spiega il commissario Zambelli - ma di queste solo due alla fine si rivelano targhe clonate o contraffatte. Gli altri sono casi più semplici, che si risolvono in fretta. A volte capita che il vigile verbalizzante abbia letto male un numero oppure si può trattare di una targa straniera che sembrava italiana». Ci è stata mostrata l’immagine di una Smart con targa ungherese che a prima vista sembrava nostrana. In quel caso era stata recapitata una multa a una persona che aveva un altro tipo di auto: l’errore era evidente. Come quel genovese che ricevette il verbale destinato a un automobilista di Ginevra (GE di Geneve sulla targa ndr). «Molte di queste denunce potrebbero essere evitate - spiega l’agente Agus - basterebbe inoltrarci una mail a pl.sanzioniverifiche@comune.mi.it per i controlli del caso». Certo non tutti gli utenti della strada sono in buona fede. In via Friuli si ricordano ancora di quell’automobilista che per circolare con le targhe alterne camuffava il numero finale da 9 in 8 sino a quando non fu fermato con il nove sulla targa anteriore e l’otto su quella posteriore. Indimenticabile il cittadino che fece denuncia di clonazione appellandosi al fatto che la sua auto era beige e non marrone come scritto sul verbale e quindi, affermava convinto, non era suo il mezzo in divieto di sosta. Peccato che portò come prova proprio la multa in originale che era stata lasciata sotto il vetro della macchina. Situazioni che fanno sorridere ma che in realtà possono sfociare in denunce per falsa attestazione e simulazione di reato. «Poi vengono da noi a piangere - raccontano in via Friuli - ma ormai l’iter è avviato e non possiamo più interromperlo». Da una parte angeli custodi e dall’altra «task force» che becca i furbetti che «ce stanno a prova’», che cercano di passare dove non potrebbero senza pagarne le conseguenze. «Coprire un numero della targa è inutile - spiega l’agente Merisio - riusciamo in ogni caso a risalire al proprietario. Abbiamo trovato un automobilista che aveva svitato una luce della targa per poi attaccarla con la colla sulla targa in modo da coprire un numero. Gli abbiamo tagliato il filo e sequestrato la targa come corpo del reato. Oltre alla multa e al fermo di tre mesi dovrà procedere a reimmatricolare la sua auto». In base all’articolo 100 comma 12 del codice della strada chi circola con targhe alterate può prendere una multa che va da 1.754 a 7.018 euro. L’importo lo decide il prefetto. Chi è colto in flagrante mentre la sta falsificando è passibile di denuncia penale. «Non ci occupiamo solo di questo - spiega l’agente Biraghi -,svolgiamo anche indagini di polizia giudiziaria. Ora stiamo cercando di notificare 1.350 verbali a un automobilista che ha preso tutte queste multe negli ultimi due anni per un totale di oltre 50.000 euro. Altro caso record che stiamo seguendo è quello di una persona che ha preso 1.800 multe con le 680 vetture del suo parco auto».

Ovviamente non ne ha pagata neppure una dato che si tratta di un prestanome nullatenente che prende poche decine di euro per intestarsi un veicolo.

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