«Hamas non riconoscerà mai Israele»

Ramallah. Mesi di pressioni politiche, economiche e diplomatiche non hanno spostato Hamas dalle sue posizioni oltranziste e mentre il presidente palestinese Abu Mazen fa il giro della capitali arabe per cercare sostegno al nuovo governo dell’Anp i dirigenti di Hamas hanno ribadito ieri che mai riconosceranno Israele e che dunque la «soluzione dei due Stati» non sarà realizzata.
Un governo, quello dell’Anp, ancora senza il nome del successore dell’attuale primo ministro Ismail Hanyeh. Lunedì sembrava certa la nomina Muhammad Shabir, docente all’università di Gaza, ma ieri Abu Mazen ha smentito: «È uno dei candidati, ma nessun accordo è stato raggiunto finora», ha dichiarato il presidente.
L’intesa pare invece raggiunta per la formazione del nuovo esecutivo.

Conterà 25 ministri e, stando a quanto scrive l’agenzia palestinese Maan, 10 saranno assegnati a Hamas, 6 ad al Fatah (il movimento cui appartiene Abu Mazen), 4 ad altre formazioni palestinesi e 5 a indipendenti.
Al Parlamento israeliano il capo dei servizi di sicurezza interni, Yuval Diskin, ha lanciato ieri un allarme: a Gaza Hamas sta organizzando «un nuovo Libano» con l’assistenza di «esperti stranieri di terrorismo».

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