Hamas: "Tregua ma via le truppe" Israele inizia il ritiro parziale Berlusconi: "Carabinieri ai valichi"

Stanotte è scattata la tregua unilaterale annunciata da Olmert. "Raggiunti gli obbiettivi, ritiro se Hamas cessa il fuoco". La replica: "Non siamo vincolati". Poi l'annuncio della Jihad: "Tregua di una settimana". Vertice a Sharm, Berlusconi: "Italia pronta a un grande sforzo, iniziativa per i bimbi palestinesi"

Hamas: "Tregua ma via le truppe" 
Israele inizia il ritiro parziale 
Berlusconi: "Carabinieri ai valichi"

Gaza - Israele proclama il cessate il fuoco unilaterale nella Striscia di Gaza. E ferma l'offensiva dell'esercito contro Hamas. Ma la risposta di Hamas è la solita: lancio di razzi contro Israele che replica subito - come aveva avvertito ieri sera - con un primo raid aereo su Gaza dopo il lancio di razzi palestinesi su Sderot che hanno interrotto la tregua unilaterale proclamata ieri sera ed entrata in vigore stanotte alle 2. Così, a poche ore dall'inizio della tregua nuovi scontri sono segnalate a Gaza e nel Neghev. Hamas sembra non accettare l'apertura israeliana, mentre mentre la diplomazia internazionale e al lavoro al vertice di Sharm el Sheikh, in Egitto, convocato da Mubarak. Poi la svolta: Hamas annuncia il cessate il fuoco per una settimana, condizionato al ritiro delle truppe di Israele. E gli israeliano effettuano un primo, parziali ritiro di reparti di mezzi corazzati e fanteria dalle posizioni più avanzate, anche se rimangono dentro la Striscia di Gaza, pronte a esntrare di nuovo in azione in caso di attacci di Hamas.

Hamas: stop alle armi ma Israele si ritiri Hamas ha ordinato oggi un cessate il fuoco immediato ai suoi combattenti e ai gruppi alleati. Lo ha detto un alto esponente del partito islamico, Ayman Taha, precisando che Israele ha una settimana per ritirare le sue truppe dalla Striscia di Gaza. Un portavoce della Jihad islamica a Gaza ha confermato che i gruppi palestinesi cesseranno il fuoco per una settimana.

Razzi e raid In mattinata quindici razzi sono stati sparati da Gaza da miliziani palestinesi su località israeliane (dove sono esplosi senza provocare vittime), mentre presso Gaza si sono verificati due scontri a fuoco fra miliziani e reparti militari israeliani che ancora stazionano nella Striscia. Israele afferma di aver colpito una cellula di lanciatori di razzi nel nord della Striscia. Fonti locali riferiscono da parte loro della uccisione di un civile nel sud della Striscia.

Tregua fragile La tregua, ha confermato il premier Ehud Olmert, è ancora fragile e va seguita "minuto per minuto". I soldati, ha precisato, hanno avuto ordine di reagire se attaccati o se notano lanci di razzi. Da parte sua un dirigente di Hamas, Ahmed Yussef, ha detto all'Ansa che la tregua unilaterale decisa da Israele non vincola Hamas.

"Niente ritiro con il lancio di razzi" Israele insiste anche di fronte alle sollecitazioni internazionali di queste ore: no al ritiro delle sue forze dalla Striscia di Gaza se Hamas non cessa il fuoco. Lo ha ribadito oggi Mark Regev, portavoce del premier Ehud Olmert, secondo il quale non potrà essere fissato neppure un calendario fino a quando proseguiranno i lanci di razzi e gli attacchi dei miliziani islamici palestinesi. "Non possiamo parlare di un calendario per il ritiro finché non sapremo che il cessate il fuoco regge". Il portavoce ha quindi ripetuto che laddove Hamas dovesse "deliberatamente silurare il cessate il fuoco", Israele sarà pronto a "riprendere l'offensiva contro Hamas". Laddove viceversa "il cessate il fuoco dovesse reggere, potremo avviare il processo di ripiegamento", ha concluso.

Vertice a Sharm Allo scopo di rafforzare la tregua il presidente egiziano Hosni Mubarak ha convocato oggi a Sharm un vertice a cui parteciperanno il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, il segretario della Lega araba Amr Mussa, il presidente dell'Anp Abu Mazen e diversi Capi di Stato e di governo europei fra cui Nicolas Sarkozy, Angela Merkel, Silvio Berlusconi, José Luis Zapatero, e Gordon Brown. In serata i leader europei proseguiranno per Gerusalemme per un incontro a cena con Olmert.

Nel frattempo a Gaza sta iniziando il ritorno degli sfollati alle abitazioni lasciate forzatamente mentre infuriavano i combattimenti. Le squadre di soccorso hanno recuperato a nord di Gaza i cadaveri di almeno 95 vittime a Beit Lahya e a Jabalya. Altri cadaveri sarebbero ancora sepolti nel rione di Tel al-Hawa, a sud di Gaza City. Fonti mediche hanno aggiornato il numero complessivo delle vittime palestinesi che sale adesso a circa 1.250, mentre i feriti superano i cinquemila. La ricostruzione della Striscia, secondo stime preliminari, potrebbe richiedere anni. Secondo la stampa israeliana, nella Operazione Piombo fuso Israele ha avuto 13 morti (10 militari e tre civili) e centinaia di feriti per la maggior non gravi.

Abu Mazen: tregua unilaterale insufficiente Il presidente palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas) ha definito la tregua unilaterale "insufficiente" poiché deve essere accompagnata dal ritiro delle truppe israeliane dal territorio palestinese. Lo riferisce l'agenzia egiziana Mena.

Israele arretra alcuni reparti militari Unità corazzate dell'esercito israeliano sono state viste lasciare stasera alcune posizioni nella Striscia di Gaza considerate strategiche nelle precedenti settimane di guerra, secondo notizie diffusesi a Gaza dopo la proclamazione della tregua anche da parte di Hamas. Stando a tali notizie, riferite da testimoni, sembra che i reparti in questione si siano mossi per rischierarsi più vicino alle frontiere con Israele, restando comunque per ora all'interno del territorio palestinese. Tra le postazioni abbandonate dagli uomini e dai carri armati risulta in particolare l'imbocco della via Salah el-Din, importante strada di accesso a Gaza City, e quella dell'ex colonia di Netzarim, a sud del capoluogo, utilizzata nelle ultime due settimane per tagliare in due i collegamenti tra la parte meridionale e settentrionale della Striscia. Il ritiro israeliano da Gaza è iniziato, afferma anche la televisione commerciale Canale 10 diverse unità sono rientrate stasera in territorio israeliano. Si tratta, ha precisato la emittente, di colonne di mezzi blindati e di unità di fanteria. All'ingresso in Israele - ha aggiunto la emittente televisiva israeliana - i militari sventolano sorridendo le bandiere nazionali e fanno con le dita il segno della vittoria. Parte delle unità che sono state impegnate nella operazione Piombo fuso restano ancora invece nella striscia di Gaza, in attesa di ulteriori istruzioni.

Olmert: "Obbiettivi raggiunti" Olmert ha detto che Israele ha pienamente realizzato e perfino superato gli obiettivi che si era prefissato nel lanciare l'operazione Piombo fuso contro Hamas nella Striscia di Gaza. Il cessate il fuoco a Gaza, è scattato stanotte alle 2 (le 01:00 in Italia).

"Anche Hamas cessi il fuoco e ci ritireremo" Olmert ha detto che se Hamas cesserà totalmente il fuoco l'esercito israeliano si ritirerà dalla Striscia dei Gaza nel momento che riterrà opportuno. L'esercito resterà pronto a rispondere al fuoco di Hamas in ogni momento malgrado il cessate il fuoco. Il premier ha ribadito che Israele non considera Hamas un interlocutore perché vuole ancora colpire e distruggere Israele. E ha accusato Hamas di essere responsabile delle sofferenze della popolazione di Gaza nei confronti della quale Israele non nutre alcuna ostilità. Il premier ha aggiunto che Hamas ha subito un colpo molto pesante, che Israele vuole la pace ma reagirà a ogni attacco e "non consiglio Hamas e le altre organizzazioni terroristiche di metterci alla prova".

Hamas: la resistenza non si fermerà Il gruppo integralista palestinese Hamas ha replicato che la dichiarazione unilaterale di cessate il fuoco da parte di Israele non farà fermare la "resistenza" dell'organizzazione. "Un cessate il fuoco unilaterale - ha detto il portavoce di Hamas, Fawzi Barthoum - non significa la fine dell'aggressione di Israele e la fine dell'assedio a Gaza. Sono atti di guerra e quindi il cessate il fuoco unilaterale non implica la fine della resistenza". "Non accetteremo in alcun modo la presenza di un solo soldato sulla terra di Gaza, qualunque sia il prezzo. Hamas è sempre presente, la resistenza è vigorosa e la sua dirigenza solida".
Il rappresentante di Hamas in Libano Osama Humada ha confermato questa posizione alla televisione araba al Jazeera: "Se un solo militare israeliano continuerà a rimanere nella Striscia di Gaza sarà come se ci fosse una porta spalancata alla resistenza contro le forze di occupazione". Infine anche un responsabile di Hamas in Siria, Ali Barakeh, ha espresso con parole simili la stessa dura posizione. Hamas - ha detto - si riserva il diritto di continuare ad opporsi ad Israele "con ogni mezzo" se lo Stato ebraico non farà seguire al cessate il fuoco un ritiro completo dalla Striscia e la revoca del blocco e dell'assedio di Gaza.

Gli Usa: tutte le parti cessino il fuoco Gli Stati Uniti approvano il cessate il fuoco unilaterale israeliano e invitano "tutte le parti in causa" a sospendere immediatamente qualsiasi azione armata. E il segretario di stato Condoleezza Rice ha espresso "profonda preoccupazione" per le sofferenze dei civili palestinesi a Gaza e ha invocato una "immediata azione coordinata internazionale" per far giungere gli aiuti.

Ban Ki-Moon: Hamas faccia la sua parte "I miliziani di Hamas devono porre fine subito al lancio di razzi" contro Israele ha affermato Ban Ki-moon in dichiarazioni ai giornalisti a Beirut. Il segretario generale dell'Onu ha detto che l'accesso agli aiuti umanitari per la popolazione è una priorità assoluta e che le Nazioni Unite sono pronte ad agire immediatamente.

"Qualsiasi soluzione durevole deve contemplare la riapertura dei valichi e la prevenzione del contrabbando di armi", ha aggiunto. In precedenza il numero uno dell'Onu aveva espresso soddisfazione per l'annuncio israeliano sulla tregua ma aveva ribadito che le forze dello stato ebraico si devono ritirare da Gaza "il prima possibile".

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