
Il mondo degli accessori tecnologici è moto cambiato: da semplici “compagni” dei dispositivi, i prodotti hanno assunto sempre più importanza – soprattutto nel mondo business – abbracciando anche il mondo del design. Logitech è una delle aziende più attive in questo campo. E Matteo Anversa, CFO dell’azienda settembre 2024, racconta come tastiere che si ricaricano con la luce, mouse ergonomici e con tasti personalizzati o cuffie perfette per gli ambienti più rumorosi (solo per fare qualche esempio), sposino l’obbiettivo di insistere sull’innovazione per dare alle persone strumenti belli e personalizzati.
Quali sono state le sue prime priorità una volta entrato in Logitech?
“Prima di tutto, potrei dire, “imparare l’azienda". Arrivavo da un’esperienza più industriale, e i primi mesi sono stati fantastici perché ho veramente potuto apprezzare la cultura dell’azienda. La spiegherei con la formula inglese humble and hungry: umile ma affamata”.
Qual è la cosa che l’ha colpita di più?
“Che siamo i più grandi critici di noi stessi e da questo nasce la volontà di realizzare prodotti migliori. Il livello tecnologia è incredibile: io sono stato cliente di Logitech fin da bambino, però non ho mai apprezzato così tanto questo aspetto fin quando non l’ho visto dall’interno”.
In cosa consiste il suo ruolo di CFO.
“Ovviamente far quadrare i conti, ma per farlo devi conoscere l'azienda, il prodotto, i processi e le metriche cooperative che ultimamente impattano i risultati finanziari. Avendo avuto l'opportunità di lavorare con ottimi manager nella mia carriera ho imparato che bisogna impegnarsi a pensare come un dirigente operativo a tutto tondo, pur senza magari averi il titolo di COO”.
Com’è il mondo Logitech?
“Ho viaggiato tanto, in questi mesi, sono andando in tutti i nostri siti più importanti. Per me conoscere le persone è fondamentale: vivo ancora a Detroit, non sono in Silicon Valley, quindi faccio parecchie riunioni via zoom. Ma il contatto con le persone è fondamentale: la faccia, la persona, il nome, conoscere con chi lavori. Questo mi è servito poi per a marzo di quest’anno, con la nostra CEO Hanneke Faber, la strategia finanziaria da presentare agli analisti”.
Ha alle spalle esperienze in aziende come Gentherm, Ferrari, Fiat Chrysler Automobiles, GE. Quali esperienze ha portato in Logitech?
“Devo dire che tutte mi hanno influenzato un po’ in un modo o nell'altro. Da Ferrari, per esempio, ho imparato come implementare dei processi senza impattare negativamente sull'imprenditorialità e sulla velocità di esecuzione. In Maranello la macchina deve essere pronta per il Gran Premio la domenica, e in questo Logitech è molto simile: avere rigore senza perdere lo spirito imprenditoriale”.
E nel mondo tecnologico cosa ha imparato?
“In General Electric, dove sono stato 16 anni a inizio carriera, l’obbiettivo è sempre stato di migliorare la profittabilità senza impattare negativamente si ricerca e sviluppo. Come CFO il compito era di identificare gli sprechi, tagliare i costi e ri-iniettare il ricavo nel cuore dell’azienda”.
Tornando a Logitech: è da sempre un caso di successo per innovazione e design ed ha una storia che dura da più di 40 anni. Qual è il segreto per restare al passo in un mercato così inflazionato come il vostro?
“Prima di tutto, la nostra missione è quella di estendere il potenziale umano nel lavoro e nel gioco. L'obiettivo è quello di dare sia ai nostri clienti che ai nostri dipendenti i mezzi per essere più produttivi, per collaborare meglio e per essere anche più creativi. E questo si può fare puntando appunto su ricerca e sviluppo e sulle collaborazioni”.
Qualche numero?
“Ogni anno spendiamo circa 6.5% del nostro fatturato in R&D e questo, indipendentemente da quello che succede nel mondo esterno, è un punto non negoziabile. E’ un lavoro che inizia con la conoscenza di quello che il cliente vuole, è quello che vuol dire mettere l’utente al centro di tutto. E parte dal nostro interno in tutti i settori”.
Le collaborazioni?
“Ne abbiamo tante. Con le università, per dire: uno dei nostri centri R&D più importanti è il “Borrell Innovation Center” in Svizzera, a Losanna, proprio all'interno dell’IPFL. Si tratta di una realta fantastica che ci dà una sorgente di internship e di nuovi impiegati eccezionali per l'azienda”.
E con le aziende?
“Lavoriamo con le più importanti della Silicon Valley: Microsoft, Zoom, Meta. Alcuni dei prodotti che abbiamo lanciato - per esempio MxSync, la penna che si usa con MetaQuest - è stato sviluppato insieme a loro. Abbiamo un grande team: negli ultimi sei anni abbiamo vinto più di 300 premi globali in ricerca e sviluppo”.
Avete appena celebrato a Milano l’iniziativa europea “Logi Work”. Ci racconta cosa dobbiamo aspettarci dal futuro del lavoro?
“Ci sono sostanzialmente due grandi tendenze che stanno impattando il futuro: la prima è che dopo la pandemia le persone lavorano da qualsiasi luogo. Secondo le ultime ricerche più del 70% da due o più luoghi: ufficio, casa, treni, aeroplani, hotel e altro. Qui entra in campo la qualità dei nostri prodotti”.
E il secondo aspetto?
“Ovviamente il boom dell'intelligenza artificiale, che sta completamente cambiando come noi esseri umani interagiamo con la tecnologia. Anche qui tutti i nostri prodotti – pensiamo al mouse, alla tastiera, alla webcam o ai prodotti per la videoconferenza – sono il tramite di come l'essere umano si interfaccia con. Noi vediamo un futuro non molto lontano dove avremo più AI Agents di collaboratori, che ci permetteranno di espandere ed essere estremamente più efficienti di come siamo oggi”.
Insomma è l’IA che ci piace.
“Esatto: in azienda abbiamo già più di mille AI Agents nel customer service, in finanza e in altre aree, e questo è un grandissimo. Abbiamo concluso una partnership con Nvidia, dove ne abbiamo creato uno che può aiutare i videogamers professionali nello streaming live. Questo era impensabile solo un anno e mezzo fa”.
E questo rende Logitech il compagno ideale.
“Grazie alla fluidità di accesso ai nostri tool i clienti possono personalizzare i vari bottoni e avere un accesso a qualsiasi portale IA che la persona decida: utile, semplice e rivoluzionario allo stesso tempo. Ed è già qui”.