Harry Potter piace agli ex talebani

Harry Potter piace agli ex talebani

Washington. Da strumento di tortura a best seller. Le avventure di Harry Potter, il maghetto che incanta milioni di giovani in tutto il mondo, ha sedotto anche i militanti islamici, molti dei quali ex talebani afghani, prigionieri nella base militare statunitense di Guantanamo Bay, a Cuba. La notizia , data dal Washington Times, ha di che stupire: nei mesi scorsi era infatti emerso che le opere di J.K.Rowling erano alla base di una nuova forma di «tortura» per ottenere confessioni su Osama bin Laden o sul terrorismo in generale. Ore ed ore di lettura ad alta voce di pagine di «Harry Potter» venivano utilizzate come metodo di pressione psicologica con detenuti che si tappavano le orecchie per non sentire le avventure del maghetto infedele. Oggi la situazione è cambiata: «Harry Potter» è richiestissimo.

Senza prendere in considerazione il Corano, che rimane in assoluto il best seller, subito dopo viene «Harry Potter» seguito dai gialli di Agatha Christie. Non pochi detenuti avrebbero inoltre chiesto la possibilità di vedere i film sulla saga del maghetto.

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