
Hystrio Festival è una costola della rivista "Hystrio", la più importante a livello, non solo nazionale, ma anche internazionale, la sola che sia riuscita a confermare una sua identità per la qualità dei collaboratoti e per le molteplici rubriche destinate a recensioni di spettacoli, ai libri di teatro, ai Festival, ma soprattutto per i dossier dedicati ad autori, registi, scenografi, oltre che ad argomenti monografici. Claudia Cannella ne è la direttrice che non si appaga mai, essendo sempre all'inseguimento di nuovi orizzonti della drammaturgia contemporanea. Con Hystrio Festival è riuscita a dare, da quattro anni, al Teatro Elfo-Puccini, un appuntamento ai milanesi, offrendo loro esempi di ricambio generazionale, nell'ambito della scena nazionale. Quest'anno, il Festival (16-21 Settembre) propone ben 10 spettacoli, ai quali si aggiungono letture sceniche, mise en espace, e una tavola rotonda.
Il premio è rivolto a drammaturghi under 35 ed è aperto a collaborazioni col Premio Riccione/Tondelli, a condivisioni col Teatro Fontana, alla creazione di una rete di teatri come Lo Stabile di Torino, Emilia Romagna Teatro, Lo Stabile di Napoli, Fondazione Toscana e Teatro Stabile di Bolzano. Appare evidente l'interesse, non tanto per il Festival, quanto per le proposte che vengono fatte, trattandosi, soprattutto, di spettacoli che avranno una circuitazione. Sappiamo che sono molte la Regioni che vantano del Festival dedicati alle nuove generazioni, ma che rimangono dei tentativi spesso abortiti e, pertanto, inutili. Chi come me si affanna a seguire questi appuntamenti, rimane alquanto deluso dalla pochezza delle proposte e dal moltiplicarsi, come funghi, di giovani autori che raramente ottengono il battesimo della scena.
Hystrio Festival lo assicura, anzi fa in modo che gli spettacoli possano essere giudicati da critici professionisti, chiamati a recensire autori che si muovono all'interno di gruppi teatrali che hanno già un loro curriculum, oppure all'interno di individualità che, con fatica, hanno iniziato ad affermarsi nell'ambito del teatro nazionale. Claudia Cannella ha dilatato le sue scelte, scegliendo tra generi diversi, dalla Stand-up comedy, alle performance, alla drammaturgia contemporanea, alla riscrittura dei classici, offrendo una vetrina sul ricambio generazionale, quello che è avvenuto negli ultimi dieci anni.
Il Festival ha inizio il 16 Settembre con un testo della Stand-up comedian statunitense Lisa Lamparelli che ha, come argomento, i disturbi alimentari, trattati con un po' di irriverenza e comicità. Seguirà "Madri" di Diego Pleuteri, con Valentina Picello e Vito Vicino, regia di Alice Sinigaglia. Molto attesi sono "Cantanti" di Mario Gelardi, diretto da Carlo Geltrude, con la consulenza di Roberto Saviano, dato che l'argomento si ispira ai fratelli Brusca, mafiosi pentiti e, per questo "cantanti".
Ed ancora: "SdisOré" del gruppo Uror, un viaggio nel labirinto linguistico di Testori che ci propone una sua particolare lettura dell'"Orestea", portata in scena da una attrice eccezionale come Evelina Rosselli che fa un utilizzo drammaturgico di maschere mostruose, che mette in dialogo con delle marionette, per darci, con un certo distacco, l'orrifica versione della tragedia eschilea. Non potendo citare tutti, mi limito a fare un'ultima segnalazione, tipo "Mammut, ovvero Vita e morte di un'intelligenza artificiale" di Fartagnan Teatro, spettacolo ambientato in un futuro distopico.