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I 14 nel Pantheon. "In tempi di odio servono esempi e voci autorevoli"

Sala celebra Armani, Pillitteri e gli altri Il nipote dello stilista: "Grati alla città"

I 14 nel Pantheon. "In tempi di odio servono esempi e voci autorevoli"
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"Viviamo un tempo complesso, dove l'odio e la prevaricazione rischiano di offuscare in qualsiasi ambito, dalla politica internazionale alle relazioni personali quotidiane, i valori positivi di libertà, pace, tolleranza e rispetto reciproco senza i quali nessuna comunità può dirsi veramente democratica. Servono quindi voci autorevoli, in grado di tramutare questi principi in azioni concrete. Servono esempi. E i 14 nuovi iscritti al Famedio lo sono". Con queste parole il sindaco Beppe Sala ha voluto rendere omaggio ai nuovi "grandi milanesi" che da ieri sono entrati nel Pantheon di Milano. Nel suo discorso alla cerimonia del 2 novembre al Cimitero Monumentale li ha ricordati uno a uno, ricordando "gli ambiti in cui si sono distinti e che sono davvero molti". Come la moda per Giorgio Armani e Rosita Jelmini Missoni, l'arte per Arnaldo Pomodoro, la fotografia per Gianni Berengo Gardin e il re degli spot-provocazione Oliviero Toscani, la politica per il sindaco socialista Paolo Pillitteri, il teatro e il cinema per Adriana Asti, Nicoletta Ramorino, Fausta Squatriti, il giornalismo per Cesare Cavalleri, il design in cui si è distinta Zita Mosca Baldessari, l'imprenditoria filantropica ben rappresentata da Ernesto Pellegrini, presidente dell'Inter per 11 anni, fondatore del gruppo Pellegrini ma anche di una Fondazione che aiuta chi è in difficoltà. E ancora, il mecenatismo di Giuseppina Antognini e il valore civico dell'eroe di guerra Augusto Tognasso. Sala ricorda che alcuni sono nati qui, per altri "è stata la città che ha dato loro l'opportunità di diventare ciò che erano destinati a essere". Hanno lasciato "un segno indelebile" e Milano "tributa un sentito riconoscimento a personalità che hanno contribuito al suo prestigio, e non solo". La presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi aggiunge che "viviamo in tempi in cui c'è molto bisogno di esempi positivi".

Il re della moda Giorgio Armani è scomparso solo il 4 settembre. Al Famedio viene ricordato come "un gigante che ha reso Milano più bella, più elegante e generosa". Il nipote e membro del cda Andrea Camerana, seduto in prima fila durante la cerimonia, è "molto grato alla città e al sindaco, al calore dei cittadini e delle istituzioni. Non posso che ringraziare a nome della famiglia, dei dipendenti e dei collaboratori. Milano è la città che lo ha adottato, gli ha dato mille opportunità e alla quale a sua volta ha restituito tanto, quindi uno scambio magico". Presente Lola Toscani, figlia di Oliviero, la famiglia di Rosita Missoni, la vedova di Pillitteri Cinzia Gelati. Per Stefano Pillitteri, figlio del sindaco scomparso il 5 dicembre 2024, è "un riconoscimento abbastanza dovuto.

Mio padre appartiene alla storia di Palazzo Marino, non solo come sindaco ma anche come assessore che ha cambiato in termini innovativi il settore Cultura: con lui diventò protagonista. E i 5 anni da sindaco credo abbiano lasciato un buon ricordo. Questa iscrizione va a suggellare il rapporto molto importante che mio padre ha avuto con la città. E ricordo che era un grande amico di Israele".

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