I brand e la crisi: dall'ecosostenibilità all'high tech, alll'ispirazione retrò

Nel centro storico di Roma tante feste d'inaugurazione per nuovi showroom. Originali prodotti tra tradizione e modernità, dalla pelletteria alla cosmetica, presentati da marchi come Furla, L'Occitane e Santoni

Prodotti ecosostenibili scelti in Africa in profumeria. Poltrone dotate di iPad per scoprire online le scarpe più nuove. Edizioni limitate di borse per celebrare le grandi occasioni. Stilisti che per gli accessori riscoprono tutti i dettagli più curiosi del passato. Inaugurazioni di boutique affollate di vip.
Il marketing del tempo di crisi aguzza l'ingegno e le trovate delle griffe si moltiplicano. Il centro storico di Roma ne sta vedendo delle belle e rimane uno degli scenari più frequentati dalle aziende che rilanciano l'offerta come strategia per superare i problemi economici.
In queste settimane, infatti, nel quadrilatero tra piazza di Spagna e via del Corso si sono visti fiorire nuovi show room o inaugurare altri, ristrutturati, impreziositi e ampliati. Come se fossimo in tempi floridi e non alle prese con la crisi internazionale.
Con la borsa «Royal limited edition», ad esempio, il brand Furla ha scelto di celebrare i suoi 83 anni e l'apertura del monomarca più grande tra i 200 nel mondo. Per di più, nella mitica via Condotti. Il bauletto è disponibile solo in 83 pezzi ed esclusivamente nel negozio romano, come ricorda la targhetta metallica dov'è inciso proprio il prestigioso indirizzo e il numero di serie.
La borsa creata dal nuovo designer Fabio Fusi, che ha fatto esperienza da Etro e Ferragamo, ha un particolare che caratterizza molti pezzi delle ultime collezioni: quella della «sovraborsa» in pelle, che si chiude con automatici, zip o lacci attorno alla vera e propria borsa, ispirandosi allo stile da viaggio dei primi del '900.
Le altre novità di gusto retrò sono nei modelli ispirati al gusto navy della Cruise Collection, che combina materiali inaspettati e crea giochi di trasparenze. E per finire ci sono le preziose pochette da sera, in stile anni Quaranta e Cinquanta, ma con materiali innovativi, dalla pelliccia di volpe ai tessuti tempestati di paillettes. Le forme sono rigide, dal cilindro al parallelepipedo e l'involucro spesso trasparente.
Poco lontano, in via Frattina, apre la prima boutique romana del marchio francese L'Occitane, che si espande in Italia grazie ai suoi prodotti con elementi naturali di origine vegetale. Burro di Karitè made in Africa orientale per dar lavoro a undicimila donne, estratti di olive, mandorle ed elicriso. L'ecosostenibilità è il punto di forza del brand di cosmetica provenzale con creme, saponi, olii essenziali che distillano la natura nelle sue espressioni fito e aroma terapiche.
Occitania o Lingua d'Oca, era la provincia francese dove secoli fa imperavano la saggezza delle donne e i principi della natura. E il marchio di Olivier Bassan dal 1976 celebra la potenza degli ingredienti naturali e di un modello d'impresa ecosostenibile.
Finora, i 13 punti vendita italiani non scendevano più a sud della Toscana, ma con Roma si supera la linea del nord ed entro fine anno sono previsti altri 6 negozi, compreso uno a Napoli, mentre 10 sono pianificati entro il 2012 con l'obiettivo di arrivare, nel prossimo biennio, a una rete totale italiana di 30.
Infine, su piazza di Spagna si è aperta, con una festa affollata di personaggi dello spettacolo e della cultura, la nuova vetrina del marchio storico di calzature artigianali Santoni. É la decima a Roma, in uno spazio che rivela le due anime dell'azienda, quello tradizionale e quello high tech.
All'inaugurazione un'artigiana mostrava come nascono le scarpe fatte a mano dal taglio alla lucidatura, in particolare come viene trattata la pelle per raggiungere il colore finale. E poco lontano gli ospiti provavano le poltrone con IPad annesso, per dialogare on-line col mondo Santoni. Alla festa organizzata dalla pr Tiziana Rocca per 500 invitati c'erano, tra gli altri, Bruno Vespa e Barbara De Rossi, Lucrezia Lante della Rovere ed Enrico lo Verso, Giulio Base e Denny Mendez.
Prodotto di qualità e internazionalizzazione dell'azienda hanno salvato dalla crisi il marchio. Le previsioni di crescita per quest'anno sono del 10%, sui 40 milioni di euro fatturati nel 2009.

«Abbiamo 14 boutique nei punti strategici di tutti i continenti - racconta Luigi Santoni, amministratore delegato dell'azienda di famiglia - anche se il nostro mercato di riferimento sono gli Stati Uniti. Tre i negozi in Italia: Milano, Roma e Cagliari, ma presto ne apriremo uno a Torino e un secondo a Milano tutto dedicato alla donna».

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