Cronaca locale

I cittadini partecipano al restyling dei quartieri

Tavoli, laboratori, libri a fumetti per progettare il nuovo volto di Gratosoglio, Mazzini, San Siro, Molise e Ponte Lambro Verga: «Via ai cantieri a inizio 2006»

Roberto Bonizzi

Tavoli, discussioni, faccia a faccia. La strada verso i contratti di quartiere è tracciata e si sta procedendo alla stesura dei piani definitivi. Questa fase, la progettazione partecipata, serve per mettere a punto insieme ai milanesi le linee di intervento nei cinque quartieri coinvolti: Gratosoglio, San Siro, Mazzini, Molise Calvairate e Ponte Lambro.
Le consultazioni, che dovevano essere concluse entro il 27 settembre, sono state prorogate fino a dicembre. «Quindi ci saranno le gare d’appalto per l’assegnazione dei cantieri», spiega l’assessore alla Sicurezza e periferie, Guido Manca. «E già nei primi mesi dell’anno nuovo - assicura l’assessore al Territorio, Gianni Verga - partiranno i lavori. Perché dopo le discussioni è ora dei fatti: questi progetti devono diventare realtà». Un intervento «massiccio e unico», lo definisce Manca. Oltre 240 milioni di euro stanziati da governo, Regione, Comune e Aler. Una ristrutturazione che coinvolgerà 30mila milanesi residenti nei quartieri popolari della città.
La partecipazione piace e coinvolge i residenti. Nelle cinque zone sono già stati avviati i laboratori di quartiere. Gruppi di esperti, sociologi, psicologi e assistenti sociali che lavorano a contatto con i cittadini, aiutando le istituzioni nel lavoro di mediazione per la stesura definitiva dei progetti. Divisi tra informazione, rassicurazione e risposta ai problemi reali delle persone. «Da noi - spiega Pasquale Cioffi, presidente della zona 7, quartiere San Siro - stanno distribuendo addirittura un libretto a fumetti per spiegare quali sono state le conseguenze per gli abitanti e le loro reazioni in seguito a ristrutturazioni simili realizzate in altre città italiane. È un modo di comunicare semplice e immediato che colpisce positivamente e tranquillizza i cittadini».
Durante i tavoli, aperti alla gente, emergono problemi e dubbi. «Le persone sono restie a lasciare le loro abitazioni durante la riqualificazione. Il timore è non poter rientrare oppure perdere il diritto alla casa popolare» dice Filippo Totino, presidente della zona 4, interessata dai contratti di quartiere per Molise Calvairate, Ponte Lambro e Mazzini. «Molti chiedono di poter restare negli alloggi anche durante la ristrutturazione. Così si sentirebbero più sicuri».
La risposta alle perplessità arriva da Verga: «L’obiettivo di questa fase di progettazione partecipata è proprio la programmazione dei trasferimenti temporanei degli inquilini Aler. Il trasloco è sempre traumatico, ma lo è di più avere gli operai in casa ogni giorno. Bisogna approfittare di questi momenti per studiare al meglio modi, cautele e attenzioni dei futuri spostamenti».
A Gratosoglio, invece, le difficoltà riguardano la collocazione degli alloggi per studenti, previsti dal futuro progetto. «Un gruppo di cittadini - racconta Angelo Pessognelli, presidente di zona 5 - non vorrebbe l’insediamento della struttura per universitari vicino a casa loro, ma in generale non c’è nessun dubbio.

Il piano piace a tutti».

Commenti