Prendi il gettone e «scappa». I consiglieri di zona di Milano non si offenderanno se qualcuno ricorre subito alliperbole e alla commedia, in casi come questi. Daltra parte, se il Consiglio di zona 3 ha approvato, allunanimità la mozione presentata dal consigliere Gianluca Boari (Pdl) - ce lo conferma lui stesso - un motivo cè. Il documento, che ha avuto lok ed è già esecutivo, prevede che siano pubblicati sul sito internet del Comune di Milano, con cadenza trimestrale, gli orari di entrata e uscita dei singoli consiglieri, il numero di votazioni a cui hanno partecipato, e ovviamente le presenze ai consigli e alle varie commissioni di cui fanno parte.
Ma perché si è sentita la necessità di rendere pubblico questa sorta di «cartellino», o di badge si direbbe oggi? Ecco come funziona: intanto diciamo che il gettone di presenza, che rappresenta lindennità percepita per la partecipazione alle seduta di Consiglio e di commissione, esiste ancora - essendo sopravvissuto alle ipotesi di cancellazione. Per riceverlo, al consigliere è sufficiente rispondere allappello iniziale o votare una delibera - nel caso dellaula - e partecipare ai lavori per almeno la metà del tempo - nel caso della commissione. Attualmente il gettone di presenza ammonta a 50 euro. Ed è previsto un tetto massimo di undici gettoni al mese fra consigli e commissioni. Mediamente - spiega il proponente - un consigliere di zona colleziona una quindicina di impegni mensili. Una seduta daula alla settimana, e una decina di consigli. Alla fine, normalmente,porta a casa una «retribuzione» da 500 euro su cui - lo sottolinea sempre Boari - si devono pagare regolarmente le tasse. Lordi insomma, ma pur sempre una discreta cifra.
Capita, dunque, che qualcuno arrivi, si assicuri il gettone e sia preso dallurgenza di altri improrogabili impegni: «Capita che qualcuno alzi la mano e se ne vada» ammette Boari, che però vuole anche precisare qual è lo spirito della sua proposta, che il Consiglio retto dalla sinistra ha fatto propria. «Io vorrei - dice Boari, che nella scorsa seduta era vicepresidente - che fosse uno strumento per avvicinare elettori ed eletti, per dar modo ai cittadini di valutare limpegno dei loro rappresentanti nelle Zone. Non è solo una questione economica - precisa - avrei proposto la stessa cosa anche se il gettone di presenza non ci fosse più, proprio perché questa trasparenza riguarda il nesso di fiducia fra eletti ed elettori». «Vorrei - dice Boari - che fosse un segnale di rinnovamento della politica e credo che dal congresso provinciale del mio partito, il Pdl, sia arrivato anche questo segnale importante».
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