Come la Juve? Giù la maschera, gli interisti ne sarebbero fieri. Il calcio è cambiato, magari anche per colpa loro, ma continua a vincere chi fa più punti, le altre si lamentano, all'Inter è successo per anni. Prendere le difese della capolista rende simpaticissimi, specialmente dopo il rigore di domenica sera, neppure un episodio isolato. Sempre con la Roma a fine gennaio in coppa Italia, il 2-1 è viziato da un gol di Ibrahimovic con Samuel in fuorigioco e probabilmente su Vucinic c'è un rigore, non sacrosanto. A Siena, 12 dicembre, il gol di Maicon è palesemente irregolare, il braccio di Adriano è stato oggetto di interrogazioni, altre ed eventuali hanno lasciato tracce sui tabellini e nelle cronache.
Poi c'è anche l'altra faccia del calcio, quella della prova televisiva che vale per qualcuno ma non per tutti, tre giornate ad Adriano, l'espulsione di Muntari con il Catania, i due rigori sacrosanti non visti contro il Bologna, che pareggiano quello dubbio fischiato a Volpi, ma è esercizio di memoria sinceramente squallido. L'iniquità di certe decisioni arbitrali a favore è stata giustamente evidenziata, quella a sfavore meno, anche perché l'Inter quelle partite le ha vinte. E non è il caso di riprovarci con gli scudetti degli onesti, Mourinho non si è lasciato sfuggire neppure la sconfitta nel derby d'andata, quando perde strilla come un'aquila. Lo fa anche quando pareggia e dopo aver visto il calcio vero a San Siro con il Manchester chiede un arbitro altrettanto protettivo con la squadra in trasferta quando dovrà giocarsi il ritorno. Si porta avanti, resta un maestro. Del resto sono svaniti anche i dossier di alcuni presidenti che si ritenevano danneggiati, polverizzati dopo una serie di giornate tutte buoniste nei loro confronti, ma pronti a riesumarli alla prima sconfitta, sia chiaro.
Non c'è la novità, manca la notizia: la prima è prima perché non lo merita. Del resto non c'era neppure il rigore nell'amichevole del 5 settembre allo stadio del Lido di Locarno, arbitro il popolare Busacca, neutrale e svizzero. Cruz tira e segna, l'Inter era sotto, pareggerà contro una modesta compagine di dopolavoristi mantenendo la sua imbattibilità estiva.
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