I depuratori sono perfetti. Secondo l’assessore

I depuratori sono perfetti. Secondo l’assessore

(...) Una cosa che si potrebbe migliorare, a detta dell’assessore, ci sarebbe. Perché in effetti, «alcuni depuratori sono stati realizzati in tempi in cui le normative non erano così restrittive». Sono già un po’ vecchi, non sono il massimo. Il problema è che la situazione è uguale anche laddove gli impianti hanno un anno di vita, sono di ultimissima generazione e sono costati decine di milioni di euro. Anche Maruska Piredda, che pure alla fine ha detto di accettare la risposta dell’assessore, fa notare alla giunta che «non ci si può fidare degli autocontrolli che fa Mediterranea delle Acque, e che è importante ci siano controlli esterni, da parte di organismi terzi».
Arpal, ad esempio. Che è un ente creato apposta per tenere d’occhio le problematiche ambientali, i rischi di inquinamento. E che è sotto il diretto controllo della Regione. Tanto che dalle casse pubbliche continua a ricevere milioni e milioni di euro che non usa. E che tuttavia vengono regolarmente versati ogni anno.
A denunciare che qualcosa non va, questa volta è Raffaella Della Bianca, consigliera Pdl che quando si tratta di bilanci e di società collegate alla Regione, fiuta gli inghippi e difficilmente sbaglia. Stavolta incalza l’assessore al Bilancio, Pippo Rossetti, sul rendiconto degli ultimi anni presentato da Arpal. Che o non fa niente, o è un mirabile esempio di macchina fabbricasoldi. In ogni caso, non si spiega perché debba avere dalla Regione così tanti finanziamenti. Nel 2007 infatti Arpal ha presentato un avanzo di cassa di 1.469.773 euro. Cifra che l’anno successivo è diventata di 12.722.411 euro. Al 31 dicembre 2009, l’attivo era diventato di circa 17 milioni e mezzo. Eppure, con tutti questi soldi a disposizione, la Regione che piange sempre miseria versa all’Agenzia circa 28 milioni di euro. Ma se questi milioni non servono? Se avanzano sempre? E anzi, sempre di più? Raffaella Della Bianca ha peraltro anche chiesto all’assessore come mai poi nel bilancio di Arpal si trovino sempre interessi passivi da pagare.
Ma troppe domande sono state liquidate da Pippo Rossetti come «lunga e tecnica disquisizione». Insomma, sono cose che dovrebbero essere di competenza di ragionieri e contabili, perché curiosare così tanto? L’unica risposta «tecnica» data dall’assessore ai dubbi della consigliera Pdl fa riferimento all’idea del direttore generale di voler «accantonare risorse» per poi fare investimenti e ammodernamenti. Una spiegazione che attende però di vedere, nel bilancio 2010 non ancora presentato, come siano stati spesi tutti quei soldi. Senza contare che, sempre secondo Rossetti, Arpal potrebbe non essere neppure l’unica agenzia regionale ad avere le casse piene di soldi che avanzano.
Viva i rave party
Ieri in consiglio regionale non ha invece trovato spazio una proposta avanzata da capogruppo e vicecapogruppo del Pdl, Matteo Rosso e Marco Scajola, in merito a quanto accaduto nel Grossetano al termine di un rave party. Rosso e Scajola chiedevano, con un ordine del giorno, di dare solidarietà ai carabinieri che stanno rischiando la vita dopo essere stati aggrediti da due partecipanti all’evento. E soprattutto suggerivano di seguire l’esempio della Regione Toscana che ha «adottato provvedimenti restrittivi contro i rave party». La proposta è stata raccolta da altri partiti, il primo a controfirmarla è stato il presidente del consiglio Rosario Monteleone (Udc).

Ma non è stato possibile discuterla e approvarla per il veto dei consiglieri dell’estrema sinistra. «Dispiace ancora una volta constatare che laddove le forze dell'ordine vengono duramente colpite, l'estrema sinistra rifiuti almeno il gesto della solidarietà», concludono Rosso e Scajola.

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