Cronache

I droni spia di Sigonella visibili su internet

Il drone RQ-4 Global Hawk decollato da Sigonella, ha effettuato una missione ISR in Bulgaria, sul Mar Nero, in Crimea ed in Ucraina. Foto e dettagli della missione pubblicati sui social in tempo reale.

I droni spia di Sigonella visibili su internet

Nelle ultime 24 ore, un drone RQ-4 Global Hawk con sede nella base aerea di Beale, California, attualmente schierato a Sigonella, in Sicilia, ha effettuato una missione ISR (Intelligence, Surveillance and Reconnaissance) in Bulgaria, sul Mar Nero, in Crimea ed in Ucraina. Il volo è stato monitorato sia dai radar di difesa standard che dai siti commerciali gratuiti che monitorano il traffico aereo, con foto e dettagli della missione pubblicati sui social in tempo reale. Fin dal 2011, i Global Hawk decollano da Sigonella in operazioni Imagery Intelligence e Battlefield Airborne Communications Node. In teoria, il profilo di volo per tutti i velivoli spia, imporrebbe un basso profilo con alcuni accorgimenti come, ad esempio, il transponder spento ed il silenzio radio con il controllo ATC.

Del volo UAVGH000 sappiamo praticamente tutto. L’intera operazione di sorveglianza è durata circa 21 ore. Stabilizzatosi ad una quota di 55 mila piedi (l'U-2 vola a ben oltre 70.000 piedi), il Global Hawk ha sorvolato Odessa alle 14,36 di ieri per raggiungere l’Ucraina alle 17,06, mantenendo una velocità di crociera di 332 nodi. Il drone RQ-4 Global Hawk ha poi raggiunto lo spazio aereo della Romania alle 18,10, solcando poi i cieli di Bulgaria e Grecia ed iniziando la discesa verso Sigonella alle 21,21 di ieri.

La missione del 25 febbraio scorso

Il 25 febbraio scorso dalla base dell’Alliance Ground Surveillance, il principale asset della Nato per missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione, decolla un drone Global Hawk (UAVGH). Il sistema RQ-4 decolla da Sigonella intorno le 1,30 di notte e raggiunge un’altitudine di 46 mila piedi prima di fare rotta verso il nord della Libia. Dopo una missione di 21 ore, il drone atterra nella base siciliana alle 22,28. Il drone strategico è stato rilevato per l’intera durata del suo pattugliamento dai siti commerciali gratuiti che monitorano il traffico aereo. Non sarà l’unico RQ-4 quel giorno ad essere monitorato. Sigonella ospita i Global Hawk della Nato e dell’USAF oltre ai Predator dell’Aeronautica Militare Italiana.

Il dieci luglio scorso, l’Aeronautica Militare Italiana ha attivato a Sigonella, il secondo rischieramento operativo per i droni così da potenziare le capacità di sorveglianza sul fianco meridionale. Il 61° Gruppo Volo, unità distaccata del 32° Stormo "A. Boetto" di Amendola da cui dipende anche il 28° Gruppo Volo, è equipaggiato con l’MQ-1C Predator A+. Sigonella, sede del 41° Stormo Antisom dell’Aeronautica Militare Italiana, è una piattaforma di lancio per gran parte delle operazioni che si svolgono nel Mediterraneo. Sigonella (tra le altre cose) è anche il cuore dell’Alliance Ground Surveillance, il più importante asset della NATO per missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione (Joint Intelligence, Surveillance e Reconnaissance – JISR).

Sigonella

L’AGS di Sigonella è composto da due segmenti: quello aereo basato sulla piattaforma robotica Hale, High-Altitude Long-Endurance Unmanned Aircraft System, Globak Hawk RQ-4 Block 40 e quello a terra a cui è demandata sia la capacità di controllo della missione che l’analisi, distribuzione ed archiviazione dei dati. Sigonella ospita sia il MOS o Mission Operation Support che l’Air Vehicle Missions Command and Control (AVMC2), compreso l’intero apparato logistico. Il segmento aereo del programma AGS si basa sul drone RQ-4, in grado di volare ad altitudini massime di 60.000 piedi per più di 32 ore a velocità prossime ai 340 nodi, ben al di sopra dello spazio aereo occupato dal traffico commerciale. L'RQ-4 può operare a duemila miglia nautiche dalla sua base operativa principale. E’ ritenuta la migliore piattaforma robotica esistente per missioni di intelligence, sorveglianza e ricognizione in grado di sorvegliare in un solo giorno centomila chilometri quadrati di terreno. Il radar ad apertura sintetica ad alta definizione MP-RTIP, è in grado di rilevare e tracciare ogni oggetto a terra e missili da crociera a bassa quota.

Perché i velivoli spia sono rilevabili?

In linea di principio i velivoli a cui è demandata la ricognizione persistente non dovrebbero essere rilevabili. Tuttavia, parliamo di piattaforme strategiche chiaramente visibili dai radar di difesa standard, senza accorgimenti per ridurre la firma radar come avviene ad esempio sull’RQ-180 e RQ-170 Sentinel. L’RQ-180 è attualmente il miglior velivolo a bassa osservabilità disponibile nell’inventario dell’USAF. Solo per fare un esempio: gli RC-135 statunitensi o i Tu-214R russi, volano con il transponder acceso. Anche il Globak Hawk, nonostante le sue eleganti linee, non è mai stato progettato per penetrare il territorio nemico.

Tutte le sue missioni avvengono in aree permissive o a distanza di sicurezza dalla griglia di difesa nemica.

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