I fatti di Colonia sono un attentato alla libertà delle donne

Egregio Biazzi Vergani, ci sono due diverse chiavi di lettura per i fatti di Colonia. La prima è la più ovvia: di cosa stupirsi? Centomila giovani maschi sessualmente attivi (e repressi dall'islam) arrivano in Europa dove le donne non portano il velo e vanno in giro senza essere accompagnate da un maschio di famiglia. Per loro sono tutte prostitute e come tali vanno trattate. Non è certo la prima volta: la molestia alle donne è una delle attività preferite dai nullafacenti profughi mantenuti in albergo dallo Stato italiano. La seconda è molto più grave: questo è un attentato alla libertà delle donne, solo che non avendo causato dei morti «non fa notizia». Le molestie sessuali di massa a Colonia vogliono instillare una nuova paura nelle donne, e spingerle ad auto-ridurre quella libertà e indipendenza che sono il tratto distintivo della civiltà occidentale.

Libertà che non verrà mai accettata da un mondo maschilista e medievale come quello islamico, dove la donna «è un gradino più in basso», deve obbedire e fare solo la madre e la moglie (ripudiabile).Marina Mascettie-mail

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