(...) Il Fli si fa infatti paladino di nuove istanze in onore dei partigiani perché «è un dovere civico chiarire, integralmente, agli Italiani la dimensione complessa del processo di Resistenza rappresentato, simbolicamente, dalla data del 25 aprile 1945 che, fascisti a parte, non può e non deve avere confini politici per rispetto della storia». Per questo i finiani, «oltre a celebrare la festa della Liberazione, propongono a tutti i sindaci dei comuni del Genovesato di dedicare una strada a chi ha dato la vita per liberare lItalia dalla dittatura, la cui memoria non sempre viene onorata».
Lasse Fli-Anpi è rinsaldato soprattutto dal nemico comune. Il Pdl, appunto. Che ovviamente viene tenuto lontano dalle celebrazioni. Accade ancora una volta a Savona, dove lo scorso anno era stato impedito ad Angelo Vaccarezza, presidente della Provincia, di parlare nonostante fosse uno degli oratori ufficiali. Squadristi rossi avevano iniziato a insultarlo e a urlare non appena aveva preso la parola: il suo intervento era finito lì, nonostante proprio dallanno scorso fosse stato deciso di depositare una corona congiunta di Provincia e Comune al monumento ai caduti, di organizzare una celebrazione unitaria. Questanno è stato fatto di peggio. «Il sindaco di Savona Berruti ha cambiato idea: le corone e il comizio verranno realizzati in autonomia, la partecipazione economica della Provincia non è gradita e non è gradita, soprattutto, la presenza come oratore di un rappresentante della nostra amministrazione - accusa Vaccarezza - Quello di quest'anno sarà un 25 aprile in cui la libertà sarà negata, la libertà di parlare, confrontarsi ed esprimersi, perché il Comune di Savona, in maniera autonoma e senza comunicarlo in alcun modo, ha deciso di far nascere un comitato cittadino per le celebrazioni, cosa ovviamente legittima, ma escludendo da questo l'amministrazione provinciale».
La replica del sindaco è tutta contro il presidente. «Vaccarezza è sempre più nervoso e aggressivo - scrive Berruti - È lui che incarna unidea delle istituzioni come strumento di perenne ed esclusiva propaganda personale. Per quanto riguarda la Resistenza e le celebrazioni del 25 aprile, spero che Vaccarezza rispetti la solenittà di quei valori e di quella memoria ed eviti ulteriori polemiche di così basso livello».
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