I foglietti volanti e le multe dell’Ami

I foglietti volanti e le multe dell’Ami

Genova è una città bellissima, che amo, peccato che.
Genovese emigrato dal 1976 per lavoro torno almeno tre volte all'anno in questa splendida città ma...
Tralascio di aver dovuto denunciare solo negli ultimi anni (tutto ovviamente documentato) tre furti in auto, due in corso Aurelio Saffi, a pochi metri dalla Questura, uno in centro, tra via XX Settembre e le poste centrali, che due scassinamenti di serratura non li ho neppure denunciati, ma adesso c'è anche il furto istituzionalizzato dal Sindaco e questo è troppo. Espongo i fatti.
Domenica 15 ottobre arrivo a Genova per visitare il Salone nautico; esco dalla sopraelevata, passo davanti alla Questura, mi immetto in corso Saffi, in quella strada abita mia suocera, e parcheggio l'auto davanti ai giardini Coco. Salgo a piedi lungo il corso, al semaforo di fronte al civico 1 attraverso e scendo le scale che portano alla Foce. Il cartello del parcheggio riporta le tariffe ed il simbolo dei giorni feriali; nessuna altra scritta.
Torno la sera a riprendere l'auto e trovo sul parabrezza il classico fogliettino. Cerco un vigile, invano.
Sono passate le 20 e non si trova nessuno, neppure nelle stazioni. Mi rivolgo in Questura, un gentile funzionario telefona e con mio stupore gli dicono che di sera non ci sono comandi dei vigili aperti, e che poi loro non ne sanno niente e che comunque, quando riceverò il verbale potrò fare opposizione, adesso non posso fare nulla (intanto aumenta l'oblazione, ci sono le spese di notifica, la scocciatura di andare alle poste a ritirarla dato che io lavoro e quando viene il postino non sono a casa!) e poi, e questo è il bello, i vigili non c'entrano, è colpa della Ami (sino ad allora non sapevo neppure esistesse).
Faccio un giro in centro e noto che in via Brigata Liguria, in piazza della Vittoria ed in via Diaz, sotto i cartelli ufficiali e legali dei parcheggi è appeso un anonimo biglietto, non firmato, che non riporta né ordinanza ne N° di deliberazione, un cartello che avrebbe potuto scrivere qualsiasi burlone, privo di timbri e senza alcun valore legale, che dice che in occasione del Salone nautico si paga il parcheggio anche nei giorni festivi.
Torno in corso Saffi ma li quei foglietti non ci sono e, sono certo, non c'erano neppure la mattina verso le 8 e 30' quando io ho parcheggiato.
Tralascio di dire i commenti sull'Ami che ho sentito quella sera, dei suoi legami con certa politica locale, della regolarità e pubblicità delle delibere che la riguardano .. cose sentite anche in Questura che non commento, non riferisco e non faccio miei perché non ne ho le prove, ma comunque gravissimi. Certo adesso chi viene a Genova sa di doversi guardare, oltre che dalla piccola criminalità, anche dalla Banda Bassotti del Sindaco, dei suoi amici, della Ami e questo mio malgrado voglio segnalare tramite stampa.
Spero che il Comando dei Vigili ed il Comune siano così intelligenti da non farmi mai arrivare il verbale ufficiale riconoscendo tacitamente l'errore e l'illecito comportamento. Se così non fosse mi difenderò pur sapendo che tra spese e disagi mi costerà molto più dei 35 euro che stanno tentando di rubarmi; ma è una questione di principio. Basta sudditi!
Anche a Genova mandate a casa questi amministratori.

Rovereto (Tn)

Caro Castellani,
cosa vuole che le dica se non che ha perfettamente ragione? É ovvio che, se ci sono cambiamenti in atto sul parcheggio nella pubblica strada, come minimo dovrebbero essere segnalati. E certamente non con un anonimo fogliettino. Così, invece, moltissimi li ignorano e scattano le sanzioni. Del resto non è un mistero per nessuno che il Comune di Genova fa conto sulla quantità delle multe erogate, soprattutto per divieto di sosta. Sono una voce non secondaria del civico bilancio e Palazzo Tursi non ha davvero intenzione di farne a meno.
Per cui, purtroppo, quando si riceve il verbale non resta che seguire l’iter procedurale di queste fastidiosissime pratiche, spesso imbarcandosi in situazioni che non sono né brevi né poco costose.

Quanto al mandare a casa queste grandi menti di amministratori che stanno dietro alla logica delle multe, c’è solo da augurarsi che prima o poi i genovesi si rendano conto che a pagare i conti della sinistra al potere sono sempre e solo loro stessi.
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