Il digiuno - ormai decadale - del capogruppo dei Verdi in Regione, Cristina Morelli, diventa un caso nazionale, e ottiene un primo risultato dal Tar che sospende, fino al giorno 20, la delibera regionale che ha provocato la clamorosa protesta e spaccato la sinistra. Prende posizione, intanto, il leader del partito ecologista, Alfonso Pecoraro Scanio: «La battaglia contro il decreto sulla caccia in deroga al fringuello e allo storno deve entrare nel programma dell'Unione. Esprimo il mio appoggio a Cristina e invito tutti coloro che hanno a cuore questi principi a unirsi alla protesta e alla veglia che organizzeremo a De Ferrari». Dopo la mobilitazione della deputata Verde Luana Zanella, che ha rivolto uninterrogazione al ministro Gianni Alemanno, e lintervento dellassessore regionale allAmbiente Franco Zunino - «la maggioranza trovi uno sbocco alla questione» -, Cristina Morelli incassa la solidarietà dellex capitano sampdoriano Luca Pellegrini, del capogruppo dei Verdi alla Regione Abruzzo, Walter Caporale, e dell'attrice Lea Massari che hanno scritto al presidente Claudio Burlando per chiedere il ritiro del decreto: «Le chiediamo di fare un'opera di coraggiosa e di alta qualità umana... fringuelli e storni fanno tanta compagnia a chi sa ancora guardare il cielo. Le saremo eternamente grati: fermi il loro sterminio».
Ma lo sciopero della fame continua ugualmente e smuove anche le acque dei vertici della Regione, finora insensibili. Una lettera del presidente del Consiglio Mino Ronzitti è stata recapitata ieri a De Ferrari (dove è sistemata la «Tenda della natura»): «Hai scelto una forma di protesta estrema, forse spietata con te stessa - sottolinea fra laltro Ronzitti -. Desidero rivolgerti l'accorato e urgente appello di interrompere la tua forma di protesta estrema, prima che questa possa mettere a repentaglio la tua salute». Chi si preoccupa, invece, della salute e della serietà delle istituzioni è il capogruppo di An, Gianni Plinio: «È ora di finirla con questa stucchevole sceneggiata.
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