I genitori della vittima: «Non aspettava un bimbo»

da Niscemi (Caltanissetta)

«La mia vita è finita». Giuseppe Cultraro, il padre di Lorena, la quattordicenne uccisa e gettata in una cisterna da tre minorenni, è un uomo distrutto che non sa darsi pace. «Questa è una storia terribile - aggiunge -, surreale, che faccio fatica ad accettare». L'uomo, che assieme alla moglie ha trascorso gran parte della giornata di ieri nella stazione dei Carabinieri di Niscemi, non crede all'ipotesi, così come emergerebbe dalle indagini, che sua figlia fosse incinta. «Su mia figlia sono state dette troppe falsità. Lorena era una ragazza allegra, semplice e sincera; non ci ha mai detto che potesse essere incinta. Non ne aveva parlato nemmeno con sua madre. Con noi si confidava perché si fidava ed avevamo un rapporto aperto».
La famiglia delle ragazza barbaramente uccisa è di modeste condizioni economiche: la madre è casalinga, mentre il padre Giuseppe fa il vigile del fuoco volontario e lavora saltuariamente come imbianchino. Una vita semplice, genuina, senza grilli per la testa, tutta casa e lavoro per i coniugi Cultraro che hanno un altro figlio di otto anni. Il padre è molto stimato tra le squadre dei Vigili del fuoco volontari proprio per il suo impegno e per la sua abnegazione al lavoro. «Se questi ragazzi sono veramente i colpevoli - aggiunge il padre - non devono uscire più di galera, devono essere condannati all'ergastolo. Una violenza inaudita, senza senso. Quello che hanno fatto è davvero assurdo, mostruoso. Non ho parole». Poi, ripercorrendo le fasi della vicenda, ricorda: «Quando il 30 aprile è scomparsa di casa, pensavamo a una scappattella, magari a qualche colpo di testa che a questa età si possono avere. Non pensavamo minimamente a una tragedia simile. Poi, col trascorrere dei giorni, abbiamo pensato al peggio. Non conosciamo i tre ragazzi che sono stati arrestati, forse li abbiamo visti qualche volta, ma non sappiamo chi sono. Mia figlia era una bella ragazza, sempre allegra, ma soprattutto era una ragazza tranquilla, che non ha mai destato preoccupazione. Non ci ha mai dato problemi ed ha sempre svolto una vita normalissima. Mi sembra di vivere in un'atmosfera surreale. No, non posso credere a ciò che è successo. È una storia terribile.

Lorena era solo una bambina, una ragazza buona e generosa». Una parente si lascia scappare. «Devono marcire in galera, questi schifosi. La giustizia deve essere esemplare. Mi auguro di non rivederli liberi, magari nel giro di pochi mesi. La mia paura è questa».

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