I Muse pensano in grande: l’8 giugno suoneranno a San Siro

Ma tanto loro vanno avanti. Crescono, mica se la godono e basta. Dopo il concerto al Future Station di Bologna, che le cronache riportano trionfale

Milano Ma tanto loro vanno avanti. Crescono, mica se la godono e basta. Dopo il concerto al Future Station di Bologna, che le cronache riportano trionfale, iMuse hanno già fatto un business plan niente male:suoneranno l’8 giugno allo stadio SanSirodiMilano,posto che neppure i Police hanno potuto concedersi e che di solito ospita le band più grandi del bigoncio, daU2a Rolling Stones. Di più. I Muse potrebbero esibirsi di fianco a un’orchestra,realizzando ciò che in fondo è il loro obiettivo neanche tanto nascosto: aprire le porte del rock alla musica sinfonica,mescolare una cifra musicale grezza e istintiva come quella basata sulle chitarre con l’ariosità imperiosa dell’opera. Insomma,sarà uno degli eventi del prossimoanno.
E dire che, quando questi tre ragazzi della provincia inglese sono arrivati sul mercato, pochi ci credevano: tutt’al più, si diceva, sarannoun buon prodotto di nicchia, sapete quelli che scaldano gli aficionados ma solo loro.E invece. Tanto per dire, il loro concerto annunciato per l’11 settembre 2010 allo stadio di Wembley a Londra è andato esaurito in tre ore, un’inezia. Fine dei biglietti, fine delle prenotazioni, fine di tutto.Epure del concerto che terranno al Palaolimpico di Torino il 4 dicembrenonc’èpiùunbigliettoda mesieamalapenaqualcunoèrimastoinmanoaibagarini.
Inpocheparole, iMuse in questo momento vendono più copie del loro cd The resistance diquanto abbiano combinato gli U2 con No line on the horizon, a dimostrazione che il ricambio nel rock c’è e buonanotte a chi continua a credere di no. In più, questo triohailpregiodinonavereimmagine.
Sono tre ragazzi che pochi (per ora) riconoscono per strada. Che i
paparazzi non martellano di scatti. Che non fanno parlare di loro stessi se non attraverso la musica. Esempio: il leader Matt Bellamy, un tipo tosto innamorato di tutte le teorie complottiste in circolazione, è fidanzato da anni con una psicologa italiana, Gaia Polloni, e insieme vivono molto del loro tempo  aMoltrasio, sul Lago di Como,neanche tanto lontano da George Clooney. Ma loro se ne stanno tranquilli come pasque, altro che rotocalchi. Oddio, a
giudicare dal marasma di fans che l’altra sera lo ha accolto a Bologna, molti potrebbero essere interessati a spulciare la sua vita privata oa pedinare i suoi spostamenti.MaiMuse sono proprio repellenti a questa forma di comunicazione. Nei loro brani,da Supermassiveblackhole fino al nuovo martellante singolo
Uprising, passando per l’apocalittica United States of Eurasia fino alla complicata ed epocale Knights of Cydonia, c’è tutto tranne che superficialità glamour: irruenza, virtuosismi chitarristici, filologia letteraria, intricata ricerca giornalistica.

E pazienza se qualche volta l’enfasi si trasforma in barocchismo e il pathos
diventa melodramma: questa è comunque la nuova strada del rock. I risultati si vedono. E le prospettive cisono,non foss’altro perché tre ragazzi inglesi sono riusciti a farcela senza farsi mangiare dallo scandalismo purchessia. Mica poco.

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