I nerazzurri con la Reggina cercano il gol e un’identità

E’ vero che il campionato è alle battute iniziali, che il cammino è lungo, che tutto può accadere e che il periodo decisivo è in primavera, ma una squadra partita con il dichiarato impegno di conquistare la promozione si ritrova dopo 5 turni a 3 punti dalla capolista Siena, se non è allarme poco ci manca. Anche perché fino a questo momento la squadra di Colantuono non ha mostrato di avere una precisa identità. La sensazione è che l’allenatore stia ancora cercando la soluzione migliore cambiando ad ogni uscita schemi e pedine, a volte costrettovi dagli infortuni, in altre circostanze dalle incerte prestazioni di alcuni elementi. I numeri parlano chiaro: l’Atalanta ha segnato finora appena 4 gol, soltanto uno dei quali su azione e per giunta favorito da un pasticcio avversario. E i tanto celebrati attaccanti? Tutti con le polveri bagnate, a parte Tiribocchi che, però, da dieci giorni è bloccato in infermeria. Con queste premesse e con l’obiettivo di non perdere altro terreno, i nerazzurri affrontano la Reggina, reduce da un poker rifilato sul campo amico al Modena e guidata da un Bonazzoli annunciato in grande forma. Colantuono, che dovrà seguire la partita dalla tribuna essendo squalificato (gli arbitraggi scadenti e relative proteste ci sono, eccome, anche in serie B), è fiducioso ma non sottovaluta la forza dei calabresi: «La Reggina è un giusto mix tra giovani ed esperti. Non è partita come lo scorso anno con tante pressioni e sta facendo bene. È una buona squadra e non dobbiamo illuderci se fuori casa ha avuto qualche battuta d'arresto».

Quanto allo schieramento da opporre alla formazione di Atzori, i nerazzurri dovrebbero presentarsi con Consigli in porta, Raimondi, Talamonti, Peluso e Bellni in difesa, Carmona, Padoin, Barreto e Doni (nella foto) in un centrocampo disposto a rombo, Ardemagni e Ruopolo in attacco. Reggina, invece, è annunciata al gran completo con il modulo 3-5-2: Puggioni; Adejo, Cosenza, Acerbi; Colombo, Rizzo, Viola, Missiroli, Rizzato; Campagnacci e Bonazzoli. Dirige l’alessandrino Gallione.

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