I piloti «perdonano» Schumi

Nel venerdì di Silverstone si scatenano i comprimari e soprattutto i collaudatori. Per cui, va in pista il solito festival di piloti temporaneamente parcheggiati in pole che poi finiscono, di sabato e domenica, impietosamente sul divano a guardarsi qualifiche e Gp in tv. Dunque, miglior tempo di Kubika, Bmw, primo dei titolari Fisichella a oltre un secondo, Schumi 5º nella prima sessione e 8º nella seconda. Dirà: «Pista insidiosa, facile fare errori, per questo sono uscito di pista... e poi c’è molto vento, ma possiamo lottare per la vittoria».
La vigilia della storica corsa inglese regala però alcune novità. La prima: Schumi, dopo il fattaccio di Montecarlo è stato perdonato anche dai colleghi piloti. Quegli stessi che avevano fatto circolare una lettera per chiedere le dimissioni del tedesco dall’Associazione piloti (lettera che i promotori stessi hanno poi negato di aver fatto circolare, benché fosse stata vista; lettera che sembra, pare, si dice sia stata stracciata dopo l’intervento di Bernie Ecclestone, ndr). Fatto sta, ieri, 26 minuti a colloquio, il tedesco da una parte e tutti i colleghi dall’altra, e pace fatta.
La seconda novità è la proposta Mosley di utilizzare, dal 2009, un sistema che accumula l’energia prodotta dai freni, da impiegare poi per aumentare la potenza del motore di 60 cv. L’ultima novità è la ricomparsa del due volte campione del mondo (con la McLaren-Mercedes) Mika Hakkinen.

Duplice il ruolo: incontrare i vecchi amici e, in qualità di uomo di fiducia Mercedes nonché finlandese doc, convincere l’altro finlandese, Kimi Raikkonen, a restare in McLaren e non passare ai nemici Ferrari. Qualcuno l’ha bollata come «mission impossible», si vedrà.

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