«Non vogliamo fare la fine dei topi». Così i residenti dei quartieri Zara, Niguarda, Fulvio Testi e Isola hanno deciso che non prenderanno mai la linea 5 del metrò. Non ci pensano nemmeno a scendere sottoterra rischiando di venire travolti dai fanghi inquinati del Seveso. Inutile dirlo, sono rimasti choccati dalla terribile esondazione del 18 settembre 2010 quando le fermate di Zara e Sondrio vennero completamente sommerse dal fango. Non solo, anche il cantiere di M5 venne allagato. Dopo più di una settimana di passione in cui i tecnici lavorarono giorno e notte per aspirare i 150 mila metri cubi di acqua che avevano invaso i tunnel e sostituire impianti elettrici, sistemi di segnalamento, scale mobili, ripulire e disinfettare le banchine, la conta dei danni fu di 35 milioni di euro per la linea 3 e altrettanti per la M5. Per non parlare dei disagi alla circolazione, degli straordinari degli operatori e del treno rimasto sepolto a Sondrio (6-7 milioni di euro) che venne trascinato fino al deposito di San Donato: smontarlo è impossibile.
«Cera una cascata di acqua marrone che scendeva dai gradini della fermata Zara -ricorda Pierluigi Angioni, coordinatore del Comitato Stop Esonda Seveso - una ca-sca-ta. Nessuno di noi ha intenzione di fare la stessa fine con la nuova linea lilla». Già perché cinque fermate di M5 sono state progettate nella zona a rischio esondazione, ovvero il tratto che va dallIsola a Niguarda. Per questo i tecnici del Consorzio Metro 5 hanno disegnato gli ingressi nel metrò con gradini di accesso alti 70 cm, che poi scendono sottoterra. Fungeranno da barriere per impedire che, in caso di allagamento, lacqua torni a invadere le stazioni. I tecnici hanno fatto i loro calcoli: secondo le previsioni 70 cm di gradini dovrebbero essere sufficienti. Nel settembre 2010 le acque salirono di circa 40 cm, ma cè chi ricorda come le piogge del 75 fecero innalzare il livello oltre i 70 cm. La paura dei cittadini è che la barriera sia inutile. «I disabili come faranno? - si chiede preoccupato Angioni -. Non sempre ci sono gli ascensori e molto spesso non funzionano, figuriamoci in caso di esondazioni».
I residenti del comitato e i rappresentanti del consiglio di zona 9, hanno chiesto che vengano analizzati i fanghi del fiume, tra i più inquinati dItalia e un incontro al Comune per discutere della nuova linea lilla. Cinque le fermate «incriminate»: Isola, Zara, Marche, Istria e Cà Granda. Quattro - Zara, Marche, Istria e Cà Granda - dovrebbero venire inaugurate entro la fine dellanno, Isola lanno prossimo.
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