I rom nel salotto di Milano fanno scappare i turisti

Anche la Galleria presa d'assalto dai borseggiatori. I commercianti in trincea: "Il Comune non ci protegge"

I rom nel salotto di Milano fanno scappare i turisti

Milano - Turisti assediati dai borseggiatori. Pare che i più ingenui siano i giapponesi. Non se lo immaginano - non è normale - doversi guardare alle spalle in Galleria Vittorio Emanuele, quella che sulle guide di Milano viene citata ancora come «il salotto».
Dopo anni di incuria, sono partiti lavori milionari per ripulire le facciate in vista dell'Expo. Ma a un anno dal mega evento il biglietto da visita ai turisti sono le lenzuolate di merce contraffatta e i rom appostati vicino a locali e boutique in attesa delle prede più papabili. Giapponesi in cima alla lista. Un esempio? Giorni fa una coppia ha pagato il conto al bar e si è diretta tranquilla verso la boutique di Prada. Tre nomadi hanno iniziato a marcare stretto i turisti. Il solito copione, ma questa volta non hanno fatto i conti con i controlli fai-da-te dei commercianti. Nonostante le continue segnalazioni alla giunta Pisapia, il livello di sicurezza non aumenta. E i titolari dei locali si improvvisano sceriffi. Captare al volo ormai gli sguardi e le intenzioni dei rom. La signora Rossana Galli, titolare di un ristorante ed ex presidente dell'associazione «Salotto di Milano» (che aderisce a Confcommercio) quel giorno ha pedinato le tre nomadi. Quando hanno allungato le mani sulla borsa della turista, ha gridato ed è riuscita a metterle in fuga. Un gioco a guardie e ladri a cui i commercianti non intendono adeguarsi.
«Il Comune deve alzare il livello di guardia - attacca Pier Eugenio Galli, che dalla madre ha preso in carico la guida dell'associazione che riunisce gli esercizi e le boutique del Salotto -. La situazione è diventata insostenibile, nonostante i nostri continui appelli il sindaco Giuliano Pisapia continua a sottovalutare l'emergenza sicurezza in centro. Mi domando cosa accadrà nei sei mesi di Expo, con migliaia di visitatori in giro ogni giorno. Che biglietto da visita intendiamo offrire ai turisti?». Conferma che ormai i commercianti sono diventati «degli esperti, teniamo d'occhio per quanto è possibile i nomadi che assediano la Galleria, ma riescono a sottrarre telefoni cellulari e borse a chi è seduto ai tavolini». Con i saldi in corso, le presenze dei borseggiatori si è fatta ancora più pressante.
In piazza Duomo, sono le guide turistiche a protestare per i gruppi di extracomunitari che con la scusa dei braccialetti della fortuna marcano stretto le turiste e spesso (troppo spesso) infilano la mano nelle borsette.
L'ironia? Mesi fa il Comune spedì un esercito di vigili dell'Annonaria a ribaltare gli esercizi della Galleria.

Il bilancio, dopo ore di controlli: tre multe, per due cartelli di fumo esposti, ma non perfettamente a norma, e per le piastrelle di una cucina. Erano quasi tutti in regola. Seguirono polemiche e (ovviamente) lo sfogo dei negozianti: «Noi trattati come delinquenti, e gli abusivi intanto continuavano a lavorare indisturbati». Mesi dopo, non è cambiato molto.

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