Campi nomadi fuori dai centri abitati, un periodo di permanenza che non deve superare i 30 giorni e obbligo per i rom che usufruiscono degli insediamenti di versare un contributo per le spese di gestione. Sono questi i capisaldi della proposta di legge regionale sulla disciplina dei campi sosta illustrata ieri da Alleanza nazionale. Presenti il consigliere regionale Luigi Celori, il capogruppo provinciale Piergiorgio Benvenuti e il consigliere comunale Sergio Marchi. «Ho lavorato a una proposta di legge che tenta di regolamentare una materia fino a oggi trascurata - ha spiegato Celori, primo firmatario del testo -. Infatti la legge regionale attualmente in vigore, che risale al 1985, prevede per i nomadi solo diritti e nessun dovere».
«Chiediamo ai rom il rispetto delle regole - ha continuato il consigliere regionale - come avviene negli altri paesi della Comunità europea. In Svizzera e in Germania i campi sosta sono momentanei e hanno tutti una stazione di polizia che ne controlla lingresso». Oltre al divieto di sostare al di fuori delle aree autorizzate, la proposta di An prevede severe sanzioni per quei nomadi che non rispettano le leggi: prima fra tutte la scolarizzazione dei bambini, fino allallontanamento obbligatorio dal campo con la conseguente perdita per il trasgressore del diritto di sosta in tutti quelli della regione. Inoltre, il testo proposto alla Pisana richiama espressamente la legislazione dellUnione europea secondo cui «il cittadino, europeo e non, deve disporre per se stesso e per i propri familiari, di risorse economiche sufficienti affinché non divenga un onere a carico dellassistenza sociale dello stato membro ospitante durante il periodo di soggiorno, e di unassicurazione malattia che copra tutti i rischi dello stato membro ospitante». Requisiti essenziali, in mancanza dei quali la direttiva europea prevede il rimpatrio.
Altri punti salienti del documento riguardano lampiezza dellarea sosta, che non dovrà essere superiore ai 4mila metri quadrati. E il numero dei nomadi presenti nei campi che non dovrà superare luno per mille della popolazione residente. Anche il capogruppo provinciale di An, Piergiorgio Benvenuti, ha rinnovato allamministrazione comunale la richiesta di controlli capillari sulla scolarizzazione dei bambini rom: «Roma ha impegnato risorse enormi per listruzione dei nomadi iscritti alle varie scuole, ma il 38 per cento di loro non ha mai messo piede in aula». «Lincremento di questa popolazione ha assunto proporzioni sconvolgenti e pericolose per i cittadini, che subiscono la criminalità e la delinquenza che ne deriva - ha infine sottolineato Sergio Marchi -.
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