I sindacati in «pensione»: iscritti sotto il 50% a Palazzo Marino

A Palazzo Marino la ritirata degli iscritti è partita da tempo, ma il bilancio del 2010 è tragico: appena 7.217 dipendenti che ancora ci credono. Nel sindacato. E su un totale di 15.494 che hanno contratto a tempo indeterminato significa che l’asticella è scesa sotto il 47%. Il Coordinamento sindacale autonomo, l’unico con la Cgil ad aver registrato un lieve incremento, ammette che c’è poco da festeggiare, «viste le difficoltà che incontrano le organizzazioni tra i lavoratori». La concorrenza resta sfrenata, una miriade di sigle che sommate danno circa 200 iscritti e ciascuna da sola è un «panda». Come il Sindacato padano (Sinpa) che conta 3 iscritti leghisti, lo Snals e l’Usi con un solo tesserato. Sulla disaffezione pesa anche il costo dell’iscrizione, lo 0,75 o l’0,80 per cento dello stipendio.

Il segretario generale della Uil Lombardia, Walter Galbusera ammette: «Se tutto viene deciso a livello centrale è un grosso limite, con il federalismo la situazione potrà cambiare. E c’è un timore, essere tesserati può essere pregiudiziale».

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