I sindaci della Milano-Meda: «Basta giocare con la velocità»

Ai sindaci dei comuni lungo la Milano-Meda viene l’orticaria a vedere i cartelli che fissano il limite di velocità a 70 all’ora sulla strada provinciale. Già la scorsa estate si erano lanciati in battaglie infuocate e in raccolte di firme: la Provincia voleva far viaggiare tutti a 70 all’ora (anziché a 90). Il motivo? Le buche nell’asfalto, pericolosissime per chi è al volante. I comuni erano riusciti ad alzare l’asticella ad 80 chilometri. Stavolta non c’è spazio per nessuna mediazione. Di mezzo c’è l’ambiente, c’è la lotta impossibile all’inquinamento e da Palazzo Isimbardi non hanno voluto sentire ragioni. Anche se quello dei 70 chilometri orari a molti sembra un palliativo, è comunque un tentativo per far fronte all’emergenza Pm10.
«Non sono certo dieci chilometri in meno all’ora che risolvono il problema - sostiene Emanuele Galimberti, sindaco di Bovisio Masciago - È ora di smetterla di giocare con la velocità». A bocciare l’ordinanza della Provincia è anche Sergio Daniel, sindaco di Varedo: «Questo è solo un tampone - si oppone -. Manca il coraggio di prendere decisioni importanti. Così si creano solo disagi agli automobilisti che, anziché alle sei del mattino dovranno alzarsi mezz’ora prima per essere a Milano alle nove. Immaginiamoci il traffico che si verrà a creare con i nuovi limiti». Più cauto il sindaco di Paderno Dugnano, Marco Alparone: «Anche se le misure anti smog si dovessero rivelare un mero tampone - spiega - è nostro dovere applicarle per cercare di fare qualcosa per l’aria». Anche la Lega Nord prende una posizione netta contro i limiti di velocità anti smog. Pacato il presidente del Consiglio regionale Davide Boni, che parla di «una stramberia che non porterà a soluzioni». Più pepato il capogruppo milanese Matteo Salvini, che senza mezzi termini se ne esce con una considerazione tutt’altro che velata: «È una vaccata». A rispondergli è l’assessore provinciale ai Trasporti, Giovanni De Nicola: «Faccio notare che l’unico tratto della Milano-Meda dove il limite di velocità è sempre stato a 70 chilometri è proprio quello tra Milano e Cormano, gestito dal Comune di Milano a cui, fino a prova contraria, appartiene anche lo stesso Salvini».
Tra le polemiche e i dubbi degli scettici, la Provincia prosegue sulla sua linea: i cartelli sono già stati installati lungo tutte le strade provinciali (Milano-Meda, Rho-Monza, Val Tidone e Paullese), dove è stata sostituita la segnaletica con il limite a 90. In questi giorni saranno montati anche su altre due strade: la Cassanese e la Rivoltana. E domenica i tecnici della Seravalle provvederanno a metterli anche lungo tangenziali e autostrade. Dopo di che, i divieti diventeranno pienamente operativi. Per ora c’è l’obbligo di rispettare i limiti di velocità indicati, laddove ci sono i cartelli.


Una buona notizia, nel clima generale di confusione, c’è: la concentrazione di polveri sottili è rientrata entro i limiti fissati dalla legge, è cioè sotto i 50 microgrammi per metrocubo. Dopo 35 giorni di smog alle stelle, la centralina di Città studi è a 18 microgrammi, Senato a 22 e Verziere a 26. Resta un rammarico: il merito è della pioggia, non dei provvedimenti.

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