I telegrammi d’amore firmati Fossati

I telegrammi d’amore firmati Fossati

(...) Ovviamente, non sono un critico musicale, e mi piacerebbe che le canzoni fossero una specie di pretesto per parlare d’altro. Per parlare di Genova, di genovesi e d’amore. Che poi sono i miei tre temi preferiti. Quelli con cui spero di non stancarvi mai, perchè sono i tre temi che ho nel cuore.
Fossati, quindi. Solitamente, non mi diletto a dare i consigli per i regali di Natale. Ma, per una volta, faccio un’eccezione: è uscito nei giorni scorsi un cd che si intitola Di tanto amore ed è una raccolta delle canzoni d’amore del cantautore genovese. Telegrammi spediti dal suo buen retiro di Leivi, dove la Liguria è più aspra e i sentimenti pure.
Telegrammi d’amore nel senso più ampio che la parola sa avere, Amore fisico, amore universale, amore per gli altri.
Non siamo di fronte alla solita raccolta natalizia. Ma alla bellezza del raccontare i propri sentimenti, fino quasi a scarnificarsi, a raccontarsi fin dove è difficile addirittura conoscersi. Una scelta, quella di aprire completamente il libro su se stesso, testimoniata anche dalla confezione del cd: un libretto nero, chiuso da un elastico, con i testi delle canzoni, ma anche appunti personali, ma anche schizzi e annotazioni di regia o di interpretazione autentica da parte dello stesso autore, ma anche pagine bianche per prendere appunti. Proprio sul modello dei taccuini di Hemingway.
«Non mi è mai piaciuta troppo la definizione di “canzone d’amore“, specialmente in relazione alle canzoni del nostro tempo - racconta Ivano - Mi capita di osservare ancora oggi che le storie di sentimenti, in particolare le più piccole e semplici, possono avere come sfondo uno scenario nitido, utile e realistico. Credo che basti un solo verso, una parola, magari un’inattesa ambiguità, per illuminare la scena intorno ai protagonisti e fare in modo che la storia d’amore raccontata in tre-quattro minuti di musica e parole non riguardi più solo il privato universo di due essere umani immaginari, ma in concreto il vissuto e la speranza di tante persone».
Proprio questo è il valore aggiunto di Di tanto amore. Qualcosa che lo rende molto più che un disco. Qualcosa che lo rende un manifesto positivo.
Poi, certo, ci sono capolavori drammatici come La costruzione di un amore, capolavori pittorici come Una notte in Italia e capolavori di sintesi nel raccontare il più bello dei sentimenti in poche battute musicali e altrettante sillabe: «Stancami e parlami/abbracciami/guarda dietro le mie spalle/poi racconta e spiegami tutto questo tempo nuovo che arriva con te» (Il bacio sulla bocca).


In un crescendo di passioni e di emozioni.
Magari, sotto Natale, parlare d’amore e fare l’elogio delle canzoni d’amore è un po’ retorico.
Dentro il taccuino, dietro l’elastico di Fossati, di retorica non c’è traccia. D’amore, sì.

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