I Verdi danno la caccia al centrosinistra

È finita con un paradosso: i Verdi ad annunciare una lunga stagione di conflittualità interna al centrosinistra e il centrodestra ad accusare la maggioranza di aver ceduto alle pressioni degli ambientalisti. È durata ore, ieri in consiglio regionale, la dfiscussione del calendario venatorio. Era l’ultimo giorno utile per fare ostruzionismo, visto che da domani entra in vigore il restrittivo regolamento voluto dal presidente Mino Ronzitti. Cristina Morelli la capogruppo dei Verdi non ne ha approfittato come fece l’anno scorso parlando da sola 13 ore contro la caccia al fringuello, ma ha dato battaglia. Era arrivata in aula convinta di avere in mano un accordo con gli alleati sui punti cardine del provvedimento, a partire dall’obbligo per i cacciatori di segnare sul tesserino il numero di capi abbattuti al recupero della preda e non a fine giornata. L’hanno tradita invece i Ds, «ma quale accordo» ha detto il capogruppo Moreno Veschi, e anche parte della Margherita, con Giovanni Paladini a segnalare fiero che «io sono un cacciatore» e Rosario Monteleone a ricordare che «io a 16 anni avevo già il porto d’armi per cacciare, sono stato il primo così giovane in Italia», figurarsi.

Così, i Verdi hanno votato con il centrodestra contro il calendario, che da qui in poi sarà biennale, annunciando però dura battaglia in maggioranza. Approvato un ordine del giorno sulle deroghe presentato dal vicepresidente del consiglio Franco Orsi di Forza italia, bocciate tutte le altre proposte.

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