Roma

I visitatori di Roccagiovine? Saranno presi in castagna

È dedicata a uno dei prodotti di stagione la sagra del piccolo centro della Valle Ustica

Loredana Gelli

Dedicata alle «Ghiande degli Dei» è la sagra che Roccagiovine, nel cuore della valle Ustica, propone ai visitatori in questo fine settimana. Il prodotto più nutriente della stagione, la castagna, farà bella mostra sugli stand gastronomici allestiti per l’occasione: lessa, arrostita o come base per confetture e dolci. In ogni angolo del paese vengono aperte le tipiche cantine trasformate in cucine, con panche e tavole, dove assaggiare le primizie autunnali e fumanti piatti di fettuccine ai funghi, sedanini al tartufo e salsicce arrostite. Le massaie roccatane preparano anche i tipici biscotti a base di miele di castagno, particolarmente gustosi.
In quest’antica roccaforte medievale, immersa nel verde del Parco regionale dei monti Lucretili, la festa si vive quasi in famiglia. I suoi trecento abitanti o poco più appartengono quasi tutti agli stessi ceppi familiari; un fatto che, storicamente viene imputato sia al lungo dominio feudale che gravò molto sullo sviluppo economico e demografico del paese, sia alla particolarità del territorio, tanto suggestivo quanto scarso di risorse. Il centro storico si erge su di uno sperone roccioso, dominato dal castello Orsini (sec. XIII), attualmente di proprietà del Marchese Alberto del Gallo di Roccagiovine e caratterizzato dalla chiesa di San Nicola di Bari. Quest’ultima conserva nel suo interno la Pala della Madonna di Ronci, riconducibile alla scuola del Perugino.
La storia più antica di questo piccolo centro dell’hinterland romano è quasi sconosciuta, e controversa resta l’origine del suo nome, che potrebbe derivare dalla denominazione medievale di «Arx iuvenis» oppure legata alla mitologica fondazione dell’abitato sulla Roccia di Giunone «Arx Iunonis». Anche uno dei percorsi turistici più accattivanti della zona, il monte Follettoso, che trae origine da una leggenda che lo vuole appunto popolato di folletti, è legato alla spiritualità pagana e cristiana. Infatti, ai tempi dei Sabini, in questo sito sorgeva il luogo di culto della dea Vacuna, protettrice dei raccolti. Distrutto e poi ristrutturato dall’imperatore Vespasiano, il tempio donò le basi per il Santuario della Madonna di Ronci, costruito attorno al XIII-XIV secolo. Roccagiovine è legata anche al poeta Orazio.
Spettacoli pirotecnici, mostre di attrezzi tipici e il tradizionale e folcloristico «Ballo della Pupazza» fanno da corollario ai mille peccati di gola legati a sua bontà la castagna. Da non perdere la Mostra nazionale del coltello d’arte che si svolge al primo piano del Castello Orsini. L’evento, fiore all’occhiello del paese, presenta al pubblico una fusione delle diverse scuole italiane ed europee nell’arte della forgiatura delle lame e intaglio dei manici. In questa occasione vengono esposte le famosissime lame di Pattada, lame damascate in acciaio, lame artistiche degli artigiani di Frosolone e i famosi coltelli sardi. Nel cortile del Castello, inoltre, viene allestita una vera e propria bottega del maniscalco.

In questa edizione si svolgerà anche il primo Campionato italiano di lancio del coltello e la premiazione del miglior coltello a lama fissa e di quello più innovativo.

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