Ottocento uomini in assetto di guerra. Sarà per questo che la protesta di un gruppo di residenti è rientrata in meno di unora? Nemmeno gli irriducibili come Marco, 40 anni, moglie e figli nati allIdroscalo, potevano prevedere uno spiegamento di forze così imponente. Tale da scoraggiare chiunque a opporre resistenza e, bagagli alla mano, dirigersi verso la nuova destinazione. Dai residence di valle Porcina, ad Acilia, a quelli sulla via Ardeatina: queste le nuove abitazioni per un centinaio di abitanti del vecchio idroscalo. Quelli che vivevano nelle 30 catapecchie a ridosso del mare e del Tevere.
Le operazioni cominciano allalba quando gli agenti in tenuta antisommossa sbarrano alle auto la strada di collegamento con il resto della città. Nessuno può uscire e, soprattutto, entrare in piazza dei Piroscafi se non a piedi. Oltre alle ruspe, carri attrezzi per rimuovere il cordone di macchine usato come barricata. «La casa è mia e non vado via» urlano i rivoltosi agli agenti della celere. A una residente, Emanuela, tocca mediare con le forze dellordine. «Ho dovuto convincere i miei vicini - dice - che era meglio lasciare la casa. Che si poteva fare? Ci hanno detto che o ce ne andavamo oppure ci avrebbero arrestato». «Sono stata fortunata - conclude -, almeno resto in questo territorio. Penso a quelli finiti a 50 chilometri di distanza, come faranno i loro figli ad andare a scuola?». Il Campidoglio ha organizzato un sistema di bus per i vecchi abitanti di Fiumara Grande, almeno fino a quando non sarà pronto il bando di gara per lassegnazione di alloggi popolari. Una proposta per molti allettante viste le condizioni igienico sanitarie cui vivevano fino a ieri. In particolare extracomunitari stanziati da anni sul litorale, come dei tunisini che hanno chiesto di entrare nelle future graduatorie nonostante la loro abitazione non facesse parte di quelle destinate allabbattimento. AllIdroscalo, del resto, gli affitti al nero viaggiano dai 200 ai 300 euro al mese per un posto letto in abitazioni da terzo mondo e a rischio inondazione.
E da lunedì partirà il tavolo di lavoro fra istituzioni e cittadini. «Si discuterà anche della parte degli insediamenti che potrebbe essere salvata - assicura il presidente del XIII -. Nellarea nascerà un parco fluviale e se ci saranno le condizioni di sicurezza verrà lasciato un nucleo di abitazioni come testimonianza storica del luogo». Per i «deportati» fiumaroli lintenzione è quella di prendere in affitto degli appartamenti a Ostia.
Idroscalo, via pure gli irriducibili
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