Gli idrovolanti all’Idroscalo ottant’anni dopo

Giornata particolare per l’Idroscalo e per i cittadini che hanno deciso di trascorrere il pomeriggio lungo le sponde del «mare di Milano». Ieri pomeriggio infatti, cinque idrovolanti hanno sorvolato il bacino e il relativo parco, per poi ammarare nello specchio d’acqua. I velivoli, tornati dopo ottant’anni a volare all’Idroscalo, inaugurato nel 1930 proprio con la funzione di scalo per questo tipo di aeroplani, sono poi rimasti a disposizione del pubblico e dei curiosi, molti dei quali bambini: ad accoglierli, anche la Fanfara del Comando della Prima Regione Aerea.
La manifestazione, promossa dalla Provincia di Milano e realizzata in collaborazione con l’Aeroclub di Como, rientra nel fitto calendario di eventi organizzati da Provincia, Aeronautica Militare e Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia «Leonardo Da Vinci», per celebrare il centenario della trasvolata delle Alpi di Jorge «Geo» Chávez, ingegnere e aviatore di origini peruviane e parigino di nascita, che a bordo di un fragile monoplano Bleriot XI fabbricato in legno, il 23 settembre 1910, dopo aver sorvolato il Sempione, precipitò in fase di atterraggio nella piana di Domodossola. «Con quest’iniziativa - ha sottolinea il presidente della Provincia Guido Podestà - abbiamo voluto rendere omaggio a un eroe dell’aviazione che ha contribuito, con la sua straordinaria impresa, a stimolare il progresso nel campo del volo. Gli idrovolanti volano a bassa quota offrendo così la possibilità di vedere e conoscere bene il nostro territorio. Sono ecologici, non ci vogliono infatti spianate di cemento per le operazioni di decollo e atterraggio, ma sono sufficienti laghi e specchi d’acqua.

Un mezzo, quindi, che potrà diventare un servizio turistico per i cittadini e strumento per la promozione del territorio. Un mezzo straordinario che consentirà anche di collegare l’Idroscalo con i laghi e i fiumi dell’Europa, a cominciare da Svizzera e in Germania».

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