IGGY POP L’«Iguana» punk torna alla vita

Antonio Lodetti

Era già un punk nel 1969, mentre gli hippie e il rock si celebravano a Woodstock e lui pubblicava - con i suoi amici sciammannati - il suo primo disco (non a caso voluto e prodotto dal Velvet Underground John Cale)chiamato come il suo gruppo: The Stooges.
Iggy Pop era il portabandiera di suoni tribali, grezzi, ruvidissimi e di testi ribelli e nihilisti come I Wanna Be Your Dog o Death Trip. «Oggi tutti parlano di punk, sputtanando una parola che è uno stile di vita», dice alla rivista Rolling Stone.
Un vero duro, un ribelle maledetto che ha pagato sulla sua pelle (droghe e trasgressioni estreme comprese) la vita sulla corsia di sorpasso, non a caso, quando i Sex Pistols e soci non erano ancora nati, lui sul palco dava sfogo a tutto il suo esibizionismo autoprocurandosi tagli e ferite in diverse parti del corpo.
Oggi la rockstar è sulla soglia dei sessant’anni e ne porta i segni ma non è cambiato, almeno nell’attitudine musicale, e si presenta domani come l’attrazione principale (e il nonno) del megafestival Rock in Idro che all’Idropark - Punta dell’Est, per due giorni, dalle 12 a notte fonda, presenta alcuni dei gruppi più popolari del momento.
Tornando a Iggy, dopo le imprese più o meno eroiche degli Stooges conlusesi nel 1973 con l’album Raw Power (anche se l’ultimo concerto è dell’anno dopo, documentato nell’album Metallic KO, è tornato sulla scena in pieno punk come protegé di David Bowie, riprendendo il filo del cosiddetto rock decadente grazie ad album come The Idiot e Lust For Life.
È un’icona tanto che brani come No Fun e 1969 vengono ripresi nell’arco di quasi trent’anni da band diverse come Sex Pistols e Sisters Of Mercy. Il vero grande evento è stato due anni fa (davanti a quarantamila persone) a Torino, quando Iggy ha ricostituito la band con i vecchi compari Ron e Scott Asheton ed è arrivato per la prima volta in Europa con gli Stooges.
Ora si replica a Milano, in mezzo ad una valanga di gruppi giovani ed agguerriti. Ci saranno tutti i vecchi fan dell’Iguana: quelli che gli sono stati vicini nei momenti bui degli anni Ottanta (da cui riemerge sempre con l’aiuto di David Bowie) e negli anni Novanta dove tende ad appiattirsi su un hard rock di maniera e sull’imitazione di Alice Cooper.
Fa anche l’attore, ma la sua condanna è quella di doversi sempre confrontare con i suoi classici. Più che i nuovi album di quegli anni come Naughty Little Doggie faranno parlare i suoi vecchi hit inseriti nella colonna sonora di Trainspotting. Ma lui non teme il confronto, non molla e anche nel nuovo millennio continua ad incidere lavori come Beat’em Up e Skull Ring, in cui compaiono anche i Green Day.
C’è da scommettere che anche a Rock In Idro, i fan più fedeli, di ogni età e di ogni fede politica, si entusiasmeranno soprattutto sulle note di No Fun o I Wanna Be Your Dog. Questo il destino di una leggenda.


Iggy Pop, Festival Rock in Idro 06, Idroscalo Punta dell’Est, domani ore 22.15, ingresso 32 euro, le due serate 50 euro

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