Per le imprese estere in Italia un fatturato da 489 miliardi di euro

Secondo l'Istat nel 2008 le imprese straniere in Itlia erano 14.375, occupavano quasi 1,3 milioni di addetti, realizzavano un fatturato di 489,3 miliardi e un valore aggiunto di 88,5 miliardi. In particolare le multinazionali hanno contribuito ai principali aggregati economici nazionali

Nel 2008 le imprese a controllo estero residenti in Italia erano 14.375, occupavano quasi 1,3 milioni di addetti, realizzavano un fatturato di 489,3 miliardi e un valore aggiunto di 88,5 miliardi. Le multinazionali estere hanno contribuito ai principali aggregati economici nazionali dell'industria e dei servizi con il 7,1% degli addetti, il 15,7% del fatturato, il 12,4% del valore aggiunto e il 12,5% degli investimenti. Si sottolinea, inoltre, l'importante apporto del capitale estero alla spesa delle imprese per ricerca e sviluppo (24,6%) e agli scambi di merci con l'estero (con quote pari al 21,6% per le esportazioni e al 37% per le importazioni).
Le controllate estere sono presenti prevalentemente nel settore dei servizi, con quasi 10.500 unità, mentre nell'industria ammontano a circa 3.900 unità. Il peso delle controllate estere rispetto al complesso delle attività realizzate in Italia, misurato in termini di addetti, tuttavia, è lievemente superiore per l'industria (7,3%) rispetto ai servizi (7%).
Nel 2008 le controllate estere hanno presentato una dimensione media di 88,1 addetti, quasi 25 volte superiore a quella delle imprese domestiche, e registrato complessivamente una migliore performance in termini sia di valore aggiunto per addetto sia di redditività. La distribuzione geografica delle imprese a controllo estero, mostra una sostanziale prevalenza dei paesi dell'Unione europea sia in termini di imprese (60,6% di quelle a controllo estero) che di fatturato (59,4%) e valore aggiunto (55,5%).
Gli Stati Uniti sono il paese che detiene il maggiore numero di imprese e di addetti a controllo estero (2.437 imprese e 286 mila addetti), seguito da Francia, Germania, Regno Unito e Svizzera. Nel comparto industriale, i gruppi esteri che contribuiscono in misura maggiore alla formazione del valore aggiunto sono attivi nella fabbricazione di prodotti farmaceutici (66,5% del settore) e nella fabbricazione di prodotti chimici (46,3%). Nei servizi questi gruppi operano prevalentemente nel settore dell'informazione e comunicazione (30,2%) e nel noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (22,9%). Significativo è l'apporto del capitale estero alle esportazioni nazionali di merci nei settori della fabbricazione di prodotti farmaceutici (57,8% del settore), della fabbricazione di prodotti chimici (41,2%) e della fabbricazione di computer e prodotti di elettronica e ottica (33,9%).

Rilevante è il contributo alle importazioni nazionali delle affiliate estere operanti nei settori della fabbricazione di prodotti farmaceutici (71,9% del settore), dell'intermediazione commerciale (54%) e della fabbricazione di prodotti chimici (45,7%). L'incidenza degli scambi intra-gruppo sull'interscambio complessivo di merci delle imprese a controllo estero è stata pari al 43% per le esportazioni e al 64,8% per le importazioni.

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