Al posto della ringhiera c'è ancora una fila (si spera provvisoria) di travi in legno, ma a tre settimane dalle elezioni la strada che collega Sant'Ilario a San Rocco andava inaugurata in tutti i modi e a tutti i costi. «E che costi!», hanno tuonato ieri alcuni rappresentanti di Alleanza nazionale, ospiti (non proprio) graditi della festa in grande stile organizzata per il battesimo del nuovo percorso stradale, atteso da oltre 50 anni. «Un milione e 300 mila euro spesi per un'opera non ancora conclusa, quasi il doppio del costo preventivato otto anni fa», sbotta Alberto Paganini candidato di An in Provincia.
Al suo fianco Gianni Bernabò Brea, i vecchi consiglieri di circoscrizione e il candidato presidente del municipio Levante Francescantonio Carleo. Tutti pronti ad accogliere con fischietti, cartelloni e volantini l'arrivo sul «luogo del delitto» di Marta Vincenzi, Claudio Burlando e Roberta Morgano. «Vergogna! Avete aspettato 50 anni per inaugurare una strada a 20 giorni dal voto, quando i problemi di viabilità di Sant'Ilario sono altri e il progetto per la parte a levante è finito nel dimenticatoio», il messaggio recapitato a SuperMarta, al presidente della Regione e all'assessore. La candidata sindaco del centro sinistra ha fatto subito spallucce: «Sono solo tre gatti
». (Non si diceva quattro? N.d.r.). Ma sul piede di guerra ieri mattina non c'erano soltanto i rappresentanti politici dell'opposizione. Mugugni assortiti anche da parte di tutti quei residenti che hanno la sfortuna, se si può chiamare così, di abitare dall'altra parte di Sant'Ilario. «Quella che aspetta una strada dal 1950», ricorda polemicamente Luciano Siri, classe 1927. «Da noi vivono 600 persone, non 25. Eppure della strada che dovrebbe collegare l'istituto agrario con via Ravano, passando attraverso via Cremona, via Poggetto superiore e inferione, non si è detto più nulla». Già. Lo sa bene la signora Renata, residente in via del Tasso che per tornare a casa deve «fare ogni volta 300 gradini».
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