Milano - Il pm aveva chiesto l'archiviazione. Il gip si oppojne e dà tempo fino a fine giugno per svolgere nuove indagini e acquisire nuovi dati. Il giudice per le indagini preliminari di Milano, Paolo Ielo, ha disposto nuove indagini a carico del sindaco del capoluogo lombardo Letizia Moratti e di altre quattro persone nell’ambito dell’inchiesta del pm Alfredo Robledo su presunte irregolarità nell’affidamento da parte del Comune di consulenze. Il gip ha così sciolto la propria riserva respingendo la richiesta di archiviazione della procura, che ipotizzava solamente degli illeciti amministrativi. Le nuove indagini che scadranno il 30 giugno, serviranno, in particolare, a sentire alcuni testimoni. Letizia Moratti deve rispondere di abuso d’ufficio, le altre quattro persone, tra cui l’ex direttore generale del comune, Giampiero Borghini e la sua vice Rita Amabile, a vario titolo di abuso d’ufficio, concussione e truffa aggravata.
L'inchiesta All’avvio dell’inchiesta, il sindaco Moratti si era detta serena e tranquilla, aveva dichiarato di collaborare con la magistratura, ribadendo la correttezza del proprio operato e difendendo la propria opera di riorganizzazione del municipio. Lo scorso dicembre, Robledo aveva presentato una richiesta di archiviazione sostenendo che le condotte degli indagati non apparivano penalmente rilevanti. La vicenda riguarda il periodo fra luglio 2006 e febbraio 2007, con il numero degli incarichi triplicati e stipendi mensili dei neodirigenti da 14mila euro. Sui criteri di nomina, l’opposizione aveva presentato un esposto alla Corte dei Conti, e poi un esposto in procura. Nel corso dell’inchiesta erano stati ascoltati una serie di testimoni, ex dirigenti comunali a cui erano subentrati i nuovi, che avevano messo a verbale di essere stati convocati dall’amministrazione comunale e invitati ad andare in pensione, con l’obbligo di una risposta nel giro di tre giorni. In alternativa, sarebbe stata minacciata la dequalificazione del ruolo e il ridimensionamento dello stipendio.
Nuove accuse Stando al provvedimento del gip quanto è accaduto non integra il reato di concussione, ma quello di violenza privata. Gli elementi raccolti inoltre "appaiono idonei a sostenere l’accusa in giudizio con ragionevoli probabilità di condanna", per un caso di presunta violenza privata, mentre per quanto riguarda gli altri non sarebbero state svolte indagini approfondite. Il riferimento è a quei funzionari che furono sostituiti con altri oppure che furono prepensionati. Il gip sottolinea che le consulenze non avrebbero potuto superare il numero di 10 a differenza delle 51 effettuate e rimarca come queste siano state assegnate con chiamata diretta. Tra i punti da indagare ulteriormente vi sono quello a chi spettava effettivamente la scelta delle nomine e con quale modalità sono state effettuate e se a costoro era stata rappresentata la legittimità o meno del provvedimento scelto e, se c’è stata questa rappresentazione, da chi è venuta.
"Completa fiducia nella
magistratura" Così il sindaco Letizia Moratti commenta le nuove indagini disposte dal gip. "Attendiamo sereni anche questo supplemento di indagini - ha detto la Moratti -, sicuri che farà completa luce sulla vicenda".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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