Li chiamano i «punti neri». Non potendoli evitare, vanno attraversati con la massima prudenza. Sono gli incroci e le strade più pericolose della città: per ogni anno preso in considerazione, tra il 2004 e il 2006, hanno registrato il maggior numero di incidenti con conseguenze gravi per chi ne è stato coinvolto, che siano automobilisti, moto e ciclisti o pedoni. A tracciare la lista nera è la polizia locale, che stende regolarmente il bilancio dei morti, feriti o «miracolati» sulle strade, incrocia i dati e sulla base di questi prende con lassessorato alla Mobilità del Comune i provvedimenti più opportuni. Tradotto: telecontrollo ai semafori per multare chi passa col rosso, apparecchiature per il controllo della velocità, pattugliamenti continui delle strade ad alto tasso di rischio. Quelle teatro del maggior numero di scontri, va detto, sono anche quelle normalmente più trafficate, e questo spiega in parte la proporzione. Sono quindici le intersezioni dove i vigili hanno riscontrato in maniera «recidiva» il più alto numero di incidenti nel triennio: via Ripamonti/viale Isonzo/Toscana, viale Certosa/Monteceneri/Serra, via Castelbarco/viale Toscana/via Bazzi/viale Tibaldi, viale Zara/Nazario Sauro/Stelvio, viale Zara/Marche, viale Serra/Scarampo/De Gasperi, viale Rubicone/via Senigallia, viale Fermi/via Sbarbaro/Cormano/Brusuglio, via Gioia/viale della Liberazione/don Sturzo, via Meda/viale Tibaldi, piazzale Loreto/corso Buenos Aires, viale Scarampo/Teodorico/Vigliani, corso Buenos Aires/via Piccinni/Pergolesi, viale Cassala/via Torre/Schievano e via Gioia/Tonale/viale Sondrio. Quindici anche le strade su cui i ghisa marcano un «punto nero»: viale Monza, via Ripamonti, via Padova, via Novara, corso Buenos Aires, via Lorenteggio, viale Fermi, cavalcavia Ghisallo, via Melchiorre Gioia, via Gallarate, viale Certosa, via delle Forze Armate, via Lodovico il Moro, corso Lodi e via Carlo Farini.
Gli incidenti sulle strade milanesi lanno scorso sono stati 26.188, la bellezza di settantuno al giorno. Più alta la media di quelli con feriti, più o meno gravi: 14.952 contro gli 11.236 in cui le persone coinvolte lhanno scampata quasi senza un graffio. Quasi, perché in realtà se si sommano i feriti e le prognosi riservate si arriva a 20.093 persone che - hanno registrato i vigili - si sono comunque presentate in ospedale. Quasi mille incidenti in meno dellanno precedente (nel 2005 erano stati 27.012), ma i morti sulle strade della città nel 2006 sono stati 92, quattro in più dellanno prima. Il trend degli ultimi anni dice in effetti che calano gli scontri, ma sono più gravi: 76 morti nel 2003, settantasette nel 2004, ottantotto nel 2005 e 92 lanno scorso.
Le conseguenze più gravi sono toccate sempre a chi stava alla guida del mezzo, che sia auto, bici o scooter: nel 69% dei casi, i feriti sulle strade nel 2006 erano al volante, il 22% era un passeggero e il 9% un pedone. Anche nel caso di incidenti mortali, ad avere la peggio sono stati i conducenti (65% dei casi), ma in un caso su tre si è trattato di pedoni (30%) e nel 5 per cento dei casi è deceduto il passeggero.
Causa degli scontri sulle strade, a vedere i verbali compilati dai ghisa nel 2006, sarebbe soprattutto la guida pericolosa dei milanesi: se lanno scorso le multe sono state oltre 613mila, ma meno dellanno prima, le uniche contravvenzioni aumentate rispetto al 2005 sono state proprio i passaggi col rosso (36.795 contro 34.976) e sono state oltre 39mila le multe per eccesso di velocità.
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