Chi ha detto che i giudici a Milano non assolvono mai? Le statistiche divulgate ieri dal procuratore generale Manlio Minale, nel suo discorso allinaugurazione dellanno giudiziario, dicono il contrario: la Procura della Repubblica si vede spesso e volentieri dare torto, quando porta a processo i suoi imputati. Semmai a sollevare qualche perplessità è quello che succede dopo: se limputato viene assolto, la Procura non presenta ricorso praticamente mai anche se ne aveva chiesto la condanna. Si dirà: meglio così, almeno dal punto di vista dellimputato. Ma è anche inevitabile chiedersi se allora sia stato portato un cittadino a processo con troppa leggerezza, per forza di inerzia e senza convinzione; e se la Procura se ne renda conto solo quando (malgrado lei) limputato è stato assolto.
Scrive Minale nella sua relazione: «Limitatissimo il numero delle impugnazioni proposte, dato che impone qualche riflessione. La Procura di Milano registra sei impugnazioni a fronte di 1.147 assoluzioni pronunciate dal tribunale in formazione monocratica e 117 in formazione collegiale». Insomma, per un totale di 1.264 imputati assolti, la procura nella quasi totalità dei casi si è arresa. Solo sei volte ha insistito nelle sue tesi, presentando ricorso in appello. Un dato, scrive Minale con la consueta franchezza, che «richiede una attenta riflessione». Può darsi, ritiene il Procuratore generale, che si sia sbagliato durante le indagini; o invece che si sia sbagliato dopo, in aula, durante il processo, quando spesso a sostenere laccusa non è il pubblico ministero che ha condotto le indagini. In entrambi i casi, ritiene Minale, non si è reso un buon servizio alla giustizia.
Per il resto, la relazione offre un quadro abbastanza confortante dellandamento della vita giudiziaria milanese. La magistratura del capoluogo si è trovata ad affrontare una situazione non facile, in cui il numero dei delitti e dei processi è in salita in quasi tutti i «campi» della criminalità: salgono i reati di corruzione e dipedofilia, di stalking e di terrorismo, i furti e i reati informatici. Solo gli omicidi volontari - confermando una tendenza che prosegue da alcuni anni - sono in diminuzione. Complessivamente, i fascicoli sono cresciuti del 20 per cento. A questa ondata di lavoro i pubblici ministeri hanno risposto lavorando di più e più velocemente, perchè è stato chiuso il 6 per cento di casi più che nellanno precedente. Ma larretrato, comunque, aumenta.
Una parte significativa della sua relazione, Minale lha voluta dedicare al tema delle intercettazioni: non è vero, dice il procuratore generale, che a Milano è troppo «spiata» dai pm.
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