Scoppia, a Genova, una curiosa polemica. In questi giorni viene esaltata come «sorpresa» la pubblicazione di «inediti» di Tenco, presentati a Sanremo. Ed in particolare un «inedito» legato alla rivisitazione di Luigi del brano di Boris Vian («Il disertore») che lui intitolò «Padroni della terra». Non è tanto vero che sia un «inedito», perché attenti studiosi e appassionati di Tenco, confermano (e i giornali dellepoca ne sono una testimonianza) che il brano fu presentato in vista delle «Colombiane» del 1992. In un grande spettacolo presentato da Enrica Bonaccorti e Marco Columbro (e andato in onda proprio l11 ottobre del 1989) venne presentato per la prima volta questo «Padroni della terra».
Fu quella una grande serata con il «pezzo» che venne ascoltato da tutta la città attraverso gli altoparlanti del «Genovese», dove lo spettacolo venne registrato. «Colombo scopre... Tenco» titolavano, allora, i giornali, dando un grande risalto a questa riscoperta. Poi Canale 5 mandò in prima serata, appunto l11 ottobre, tutto lo spettacolo. E in quei giorni, Valentino Tenco, fratello di Luigi rivelò che molti altri erano i brani «inediti» di Luigi e disse che il fratello non voleva pubblicarli. Oggi, grazie al «sì» degli eredi di Tenco rimasti (Graziella, Giuseppe e Patrizia) saranno conosciuti. Allo spettacolo parteciparono molti attori: da Vittorio Gassman a Gino Paoli e Bruno Lauzi, da Giuliano Montaldo a Paolo Emilio Taviani, da Carmen Russo a Umberto Bindi. A tutti venne consegnato il «Premio Colombo» e pure un ricordo a Fabrizio De Andrè in memoria del suo fratello Mauro. Erano anni importanti per Genova: come raccontano le cronache dellepoca ci si preparava al 92 in grande stile. Lo stesso Berlusconi scese «alla conquista di Genova» (così scriveva il Corriere Mercantile del 6 ottobre 1989) offrendo iniziative, spettacoli e convegni col sostegno di Fininvest.
Oggi fa piacere che altri presentino questi «inediti», ma è certo che quell«inedito» mandato in onda e presentato al Carlo Felice, costituisce un primato tutto genovese. Fu Valentino Tenco a scoprirlo: era datato 1967. Dopo 22 anni (appunto nel 1989) eccolo alla luce e subito gli amici della Lanterna a riproporlo al grande pubblico.
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