Infermieri stranieri discriminati, un'altra bocciatura per l'ospedale San Paolo

La sentenza del giudice del lavoro ha accolto il ricorso contro l'esclusione di 31 extracomunitari tra tecnici e operatori socio sanitari dalle procedure di stabilizzazione del personale precario previste dalle leggi Finanziarie 2006 e 2007

Dopo 3 anni di cause e 20mila euro di spese legali pagate alle controparti, per il San Paolo è arrivata la quarta bocciatura per discriminazione, con la sentenza del giudice del lavoro Gabriella Mennuni che oggi ha accolto nel merito il ricorso contro l'esclusione di 31 extracomunitari tra infermieri, tecnici e operatori socio sanitari dalle procedure di stabilizzazione del personale precario previste dalle leggi Finanziarie 2006 e 2007. Prima di questa sentenza, l'ospedale era già stato bacchettato per discriminazione dalle ordinanze emesse con procedura d'urgenza in primo e secondo grado e dalla Cassazione, a cui si erano rivolti l'azienda ospedaliera e il prefetto Gian Valerio Lombardi lamentando che competente nel giudizio era il Tar e non il tribunale ordinario. Dopo le prime due ordinanze, l'azienda aveva fatto partecipare al bando i 31 ricorrenti che da anni lavoravano al fianco dei colleghi italiani con contratti a tempo determinato o di collaborazione. E i tre concorsi indetti successivamente avevano portato all'assunzione di 27 dei ricorrenti ma con riserva, perché la struttura ha portato avanti il contenzioso e attendeva il giudizio di merito. Poi a sorpresa era intervenuto il prefetto, sollevando seguito dallo stesso ospedale davanti alla Cassazione «il difetto di giurisdizione del giudice ordinario» e bloccando per mesi il procedimento. L'istanza è stata rigettata lo scorso aprile. Nello stesso periodo anche l'Istituto nazionale dei tumori è stato condannato dai giudici del tribunale del lavoro, per aver escluso dai concorsi una decina di infermieri e socio assistenti dell'est Europa e sudamericani regolarmente soggiornanti in Italia.

E un'analoga sentenza ha riguardato il Niguarda, scatenando le polemiche dell'assessore regionale alla Sanità quando i vertici dell'azienda hanno riaperto i termini del bando di assunzione solo agli extracomunitari. La Regione nel frattempo ha deciso di costituirsi nella causa accanto al San Paolo, sostenendolo nel giudizio di merito conclusosi oggi.

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