Le infezioni respiratorie colpiscono in Italia tra l'8 e il 12% della popolazione adulta

L'asma ha una prevalenza di circa il 7% nella popolazione italiana e condiziona pesantemente l'attività lavorativa, il rendimento scolastico e lo stile di vita di chi ne è affetto. La broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) provoca ogni anno nel mondo 3 milioni e 280 mila morti (pari al 5,8% dei decessi), ma, in prospettiva, è destinata a diventare la terza causa di morte nel mondo entro il 2030. Anche i dati italiani sono assai preoccupanti: in Italia colpisce tra l'8 e il 12% della popolazione adulta. L'incidenza di questa patologia e delle complicanze cardiovascolari aumentano esponenzialmente. È importante, proprio su questo tema, privilegiare il dialogo ed il confronto fra esponenti delle Istituzioni Sanitarie e rappresentanti della medicina specialistica. «In Italia asma e Bpco costano al Servizio sanitario circa 14 miliardi di Euro all'anno: di fatto 1 punto di Pil», ha ricordato il dottor Dal Negro, responsabile scientifico di un recente congresso tenutosi in Veneto.
«Data la grande rilevanza epidemiologica di queste due forme morbose, oltre ad una imprescindibile appropriata gestione terapeutica - ha precisato Dal Negro - servono efficaci politiche di prevenzione e di governo». Questo incontro rappresenta un momento di riflessione sulle future politiche strategiche in tema di medicina respiratoria. Un argomento di grande preoccupazione per il 15 % della popolazione italiana colpito da queste patologie in continua crescita.

Malattie troppo trascurate che soffrono del taglio pesante delle strutture e dei loro mezzi. «É paradossale - sostiene Dal Negro - che, nonostante il continuo aumento di casi e di gravità, queste strutture specialistiche subiscano sempre più tagli, a favore di una medicina tuttologica».

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