Influenza A, un’altra vittima: muore ragazzina di 13 anni

MonzaI funerali saranno celebrati a Lissone, la città dove abitava. Per lei una piccola bara e l’immenso dolore della famiglia e di un’intera comunità. Morire a 13 anni in un letto d’ospedale. La fine di un’esistenza già segnata da una grave malattia che il virus H1N1 ha però accelerato fino al tragico epilogo. È questa la tesi che anche i medici ritengono più plausibile. Era affetta da sindrome di Escobar, una patologia rara che causa gravi problemi ai polmoni, la ragazzina morta lunedì mattina all’ospedale San Gerardo di Monza. Era stata un’insufficienza respiratoria a condurla il 26 ottobre al pronto soccorso pediatrico del nosocomio monzese. I sintomi, quelli di una banale influenza sovrappostisi però alle difficili condizioni fisiche dettate dalla malattia che nella vita di tutti i giorni già la costringeva ad utilizzare un supporto ventilatorio per evitare interruzioni nell’ossigenazione. Un quadro che ha convinto i medici brianzoli al ricovero nel reparto di terapia intensiva dove è subito stata sottoposta alle terapie del caso. Gli esami successivi avevano evidenziato la presenza del virus da influenza A, ma la preoccupazione è stata sin dalle prime ore il grave stato di sofferenza respiratoria. Sette giorni di calvario da cui non si è più ripresa. Lunedì l’ultimo attacco, un’insufficienza respiratoria grave che ha fatto precipitare le condizioni cliniche. Per lei non è stato possibile il ricorso ad Ecmo, la sofisticata tecnica di ossigenazione e ricambio del sangue con cui i medici del San Gerardo avevano strappato alla morte Fabio Ferri, il 24enne di Parma ricoverato lo scorso agosto in fin di vita e dimesso poche settimane fa dall’ospedale. Il primo caso grave a livello nazionale di H1N1. Per la piccola 13enne non c’è stato nulla da fare. Lotta ancora per la vita, invece, la 14enne ricoverata dallo scorso 12 ottobre colpita dalla nuova influenza mentre si sottoponeva al primo ciclo di chemioterapia per combattere una leucemia mieloide. Le sue condizioni sono definite stabili, anche se la sua esistenza è ancora appesa al filo di Ecmo. Fuori pericolo il bimbo di 11 anni, residente a Verano, che negli scorsi giorni era stato ricoverato all’ospedale di Desio dopo il contagio influenzale. Ed è proprio nella fascia di età scolare che anche in Brianza si stanno registrando i maggiori episodi. Attualmente, stando a un bilancio provvisorio, ogni giorno sono tra 20 e 25 i bambini e giovani che si presentano al pronto soccorso pediatrico dell’ospedale monzese con i sintomi dell’influenza. Alcuni Comuni, come Seveso, hanno addirittura tracciato un bilancio delle assenze da scuola. Il picco con il 35% di banchi vuoti è stato registrato tra lunedì e martedì con 268 studenti assenti su 735. Anche la Camera di commercio di Monza e Brianza ha pubblicato una stima: per la prevenzione le famiglie italiane spendono circa 70 euro, media che si alza a 76 euro in Lombardia e nel Lazio.

Il San Gerardo, da questo punto di vista, ha già predisposto un piano per affrontare il picco della malattia, partendo dalla vaccinazione del personale arrivata a quota 350 tra medici e infermieri. In prima fila i reparti più esposti come le malattie infettive dove l’80% dei dipendenti si è già sottoposto al vaccino.

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