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Medici e social media: ecco a cosa badare e come comportarsi

I social media hanno rivoluzionato il modo in cui le persone comunicano, si connettono e condividono informazioni. Anche i professionisti del settore sanitario usano sempre più spesso queste piattaforme

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L'Ordine dei Medici ha diffuso delle raccomandazioni per suggerire ai suoi iscritti come usare i social in modo da evitare inconvenienti e rischi legali. La deontologia professionale, infatti, deve riguardare sia i comportamenti nella vita reale che quelli nella sfera virtuale, ancor più per chi si occupa di tutelare la salute dei cittadini. Il rispetto dei principi deontologici contribuisce non solo a preservare la reputazione e l'integrità professionale del medico, ma anche a garantire un ambiente online più sicuro ed etico per i pazienti e il pubblico in generale.

Il decalogo dell’Ordine dei medici

La produzione di raccomandazioni sull’utilizzo dei social media nella professione medica e nella comunicazione tra medico e cittadino-paziente si è concretizzata in un documento elaborato dal Gruppo di Lavoro della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo). Nasce da una necessità presente già in periodo pre-Covid, esplosa durante la pandemia con casi estremi di utilizzo inadeguato dei moderni sistemi di comunicazione, che ha portato anche alla radiazione di medici iscritti all'Ordine di Venezia.

Evitare fake news, violazioni della privacy e conflitti di interessi

Prevedere, se possibile, l’apertura di due profili, uno personale e uno professionale. Usare cautela nell’accettare le richieste di amicizia dei pazienti. Assicurarsi della validità scientifica dei contenuti diffusi attraverso i post. Scrivere di salute, con particolare attenzione alla prevenzione e alla lotta alle fake news, in modo da aumentare l’empowerment del cittadino. Non suggerire cure, in termini generali, né tantomeno dare consigli clinici individuali. Rispettare sempre la privacy e l’anonimato dei pazienti, soprattutto nella discussione di casi clinici, e non diffondere dati sensibili. Esplicitare un eventuale conflitto di interessi. Queste alcune delle Raccomandazioni contenute nel documento e che riguardano anche l'impiego dei sistemi di posta elettronica nella comunicazione tra medico e paziente. Tra le indicazioni, quella di usare questa modalità di comunicazione solo nel caso di pazienti conosciuti; ottenere preventivamente il consenso previa una adeguata informativa al paziente e richiedere di non usare questi sistemi nei casi di urgenza. Si suggerisce, inoltre, l'impiego di piattaforme web che gestiscono la comunicazione in ambienti protetti.

Le regole del rapporto online medico-paziente

In Italia, la comunicazione online tra medico e paziente avviene in assenza di una regolamentazione specifica che possa indicare quali atti un medico può fare, quali può pensare di fare con particolari accorgimenti e quali è importante non faccia mai. L’uso non appropriato di questi strumenti da parte dei medici li espone al rischio di compromettere il tradizionale rapporto medico-paziente e, nei casi più gravi, a quello di possibili azioni legali per non avere osservato, consapevolmente o inconsapevolmente, la privacy dei pazienti o per avere messo in discussione la reputazione o la professionalità di colleghi.

In questo contesto le proposte di raccomandazioni potrebbero essere una base di partenza per modificare e ampliare, anche con linee guida allegate, gli articoli del Codice Deontologico relativi all’informatizzazione e innovazione, all’informazione e comunicazione, e alla pubblicità sanitaria.

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