Omar Sherif H. Rida
da Roma
Aggredita e insultata lungo i binari della stazione Ostiense a Roma. Il suo unico torto? Quello di sfogliare il Giornale allindomani della striminzita vittoria elettorale dellUnione che, peraltro, nel Lazio, non cè proprio stata.
Sono le 13.30 di ieri quando Anna (il nome è di fantasia), 34 anni, di Roma, simpatizzante di Alleanza nazionale, arriva come tutti i giorni al terminal Ostiense per prendere il treno che la riporterà a casa, a Trastevere, dopo il turno di lavoro in una società che si occupa di ricerche di mercato. Per ingannare lattesa, la ragazza acquista nelledicola interna alla stazione ferroviaria, in piazzale dei Partigiani, una copia del nostro quotidiano: un gesto ormai rituale per una fedele lettrice di queste pagine dalletà di 18 anni.
Poi il fattaccio, proprio mentre Anna, tra la folla lungo i binari si sofferma sui commenti del giorno dopo il voto, la prima pagina con il titolo di apertura «Prodi finge di aver vinto» bene in vista. «Uno sconosciuto di mezza età - racconta ancora impaurita - con un cappotto verde, forse un eskimo, dopo essersi avvicinato e aver sbirciato il Giornale, allimprovviso mi ha colpito con violenza sulla mano e poi sul quotidiano aperto. Poi, visibilmente in preda a unincontenibile esagitazione, mi ha gridato Il titolo è sbagliato, Prodi non finge di aver vinto, Prodi ha vinto!».
Anna si spaventa ma rimane lucida, tenta di scoraggiare il suo aggressore chiedendogli se quelle per caso «siano già le prime avvisaglie del regime che ci attende». «Nooo - urla a squarciagola lo sconosciuto -. Il regime è quello che avete creato voi di destra in questi anni. Ora finalmente abbiamo vinto, grazie anche alla vostra legge elettorale del c...! Sarà meglio - conclude minacciosamente agitando lindice della mano destra - che ve lo mettiate in testa una volta per tutte».
Tra i presenti che assistono allaggressione, nessuno si sogna di muovere un dito in difesa di Anna e il malintenzionato, probabilmente spaventato da una possibile denuncia, si allontana solo quando la giovane estrae da una tasca del giubbotto il telefonino cellulare. «Non mi è mai capitato di assistere a episodi del genere, indicati del grado di inciviltà e di imbarbarimento che ha ormai raggiunto il confronto politico - si sfoga ancora la ragazza presa di mira dallesagitato -. Credo che sia molto grave criminalizzare qualcuno solo perché legge quotidiani diversi da quelli vicini al centrosinistra».
Un episodio inquietante, quello accaduto ieri nella capitale, che testimonia un clima di tensione. «È aberrante che la sinistra - commenta il consigliere provinciale di An e vicecoordinatrice nazionale Donne del partito, Barbara Saltamartini - non ancora ufficialmente vincitrice delle elezioni, dia già inizio a un clima di terrore nei confronti di chiunque non si riconosca nelle sue idee. Ora è diventato addirittura pericoloso acquistare un quotidiano indipendente noto per le sue posizioni controcorrente. Se questo è il frutto dellaffermazione dellUnione - conclude la dirigente di An - si annuncia un brutto periodo per il nostro Paese».
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