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Inter addio: stavolta Mancini lascia davvero

Una telefonata e la situazione si è fatta immediatamente fluida: «Presidente sono Roberto Mancini, vorrei rescindere il contratto». Massimo Moratti non ha battuto ciglio, in pochi istanti l’Fc Internazionale ha risparmiato 14 milioni.
Roberto Mancini aveva ancora due anni e mezzo di contratto a sei milioni netti a stagione per un totale di 15, ha trovato un accordo con Massimo Moratti per otto e da ieri pomeriggio è un allenatore libero: «C’è il Real dietro? No - ha risposto il Mancio -, per il momento no. Ma ci spero».
Sembra impossibile che un allenatore rinunci a sette milioni per una probabilità, ma Roberto Mancini ha fatto i suoi calcoli, ha raggiunto un accordo per la metà ma ha preso più di quanto avrebbe percepito per questa stagione ed è sicuro del fatto suo, se non sarà il Real, a giugno comunque una squadra la trova: «Non ne posso più di stare a casa, mi manca il campo», ha confidato.
Paradossalmente potrebbe essere proprio il Milan a esaudire il suo desiderio, una sconfitta del Real martedì a San Siro pregiudicherebbe il cammino madridista in Champions e chiuderebbe la gestione di Manuel Pellegrini sulla panchina dei Galacticos. Il cileno è un protetto di Jorge Valdano, braccio destro di Florentino Perez. Solo questo ferreo sodalizio gli ha consentito di sopravvivere al terrificante 4-0 contro i dilettanti dell’Alcorcon. In un recentissimo sondaggio fra i tifosi madridisti, Roberto Mancini non era certo nelle posizioni di rilievo. Prima scelta Laudrup, poi il ct Aragones, quindi Valdano. Mancini con il 3 per cento delle preferenze era davanti solo a Roberto Donadoni. E andare al Real ad allenare è come aver comprato un biglietto vincente, sempre che un allenatore non abbia grandi ambizioni e accetti un congruo ingaggio in cambio di zero poteri. Florentino Perez tratta gli allenatori peggio dei suoi difensori, non sa neppure chi siano. Inoltre la presenza di Jorge Valdano e Zinedine Zidane che a breve dovrebbe entrare nell’organigramma dei blancos, non garantisce neppure quel minimo di autonomia che un allenatore, anche il più modesto, si attende di ricevere. «Chi è l’allenatore più fortunato del Mondo? È quello del Madrid», rispose José Mourinho che questa estate disse di avvertire una tentazione Real che mandò di traverso l’estate a Forte di Moratti. È proprio opinione comune che a Madrid, con Florentino Perez in particolare, ci sia solo una pioggia di euro ad attenderti. Proprio in relazione all’avvilente momento di Pellegrini, è stato chiesto nuovamente a José Mourinho se avvertiva ancora quella sensazione e se il Real poteva anticipare il suo distacco da Moratti: «Impossibile», ha risposto José. Ma Moratti non poteva immaginare che era l’altro suo allenatore a busta paga a finire nel mirino di Perez.
Chi è vicino a Roberto Mancini assicura che il tecnico di Jesi, tre scudetti in panchina con l’Inter, è perfettamente al corrente della situazione. Ma è anche vero che comunque vada, dopo una esperienza sulla panchina del Real gira il tuo nome e porte che sembravano blindate diventano girevoli.


Risolto un caso, eccone un altro: le autorità di Kiev hanno chiuso le scuole come misura precauzionale contro l’epidemia di influenza suina, la partita di Champions di mercoledì è a rischio, più della qualificazione dell’Inter. La Uefa sta valutando la situazione: «Per il momento abbiamo confermato tutte le partite», ha dichiarato il portavoce Robert Faulkner.

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