Inter che vince... si cambia lo stesso Moratti: "Andiamo avanti con i giovani"

In sette stagioni quindici trofei per i nerazzurri. Il patron cerca un colpo di mercato: De Rossi, Tevez o Fabregas i suoi pallini. "Servono centrocampisti, non attaccanti". E scusa il presidente del Palermo Zamparini per gli attacchi dopo la finale di Coppa Italia: "La rabbia passa"

Inter che vince... si cambia lo stesso 
Moratti: "Andiamo avanti con i giovani"

Neppure Zamparini ha fat­to andare di traverso la notte di coppa interista. La storia della banda Bassotti («Sanno solo ru­bare ») è stata messa agli atti co­me una sorta di fallo di frustra­zione. «A caldo, il calcio ti porta ad avere rabbie notevoli che poi passano. Spero passi anche a lui». Voce e parole di Massimo Moratti. Che fra l’altro ci ha visto bene. Ieri il presidente del Paler­mo si è pure scusato. Con tanto di spiegazione: «Mi sono penti­to di aver chiamato l´Inter ban­da Bassotti. Al novantesimo si dicono battute. Ma ritengo che quest’anno gli errori arbitrali ab­biano sempre sfavorito il Paler­mo e fatto vincere all ´Inter parti­te che non meritava. Ero sovrac­carico di stizza e quando ho vi­sto il cartellino rosso al mio gio­catore non ci ho visto più, per­c­hé questo è stato un errore vo­luto e cattivo. E mi è uscita quel­la frase sui ladri».

Moratti se l’è mes­sa subito alle spalle. Conosce bene quel tipo di frustrazione, poi Calciopoli gli ha spiegato qualcosa. Domenica sera, in­vece, è stata l’Inter ha fargli tirare il con­to: 15 trofei in 7 sta­gioni. Vincente, ma non eterna. Parlano le partite e gli occhi di chi vede calcio. E Moratti vede calcio, anche se quest’an­n­o ha cercato di tap­parsi le orecchie (a quel che gli diceva Benitez) ed anche gli occhi (comporta­menti e infortuni di certi giocatori). Li ha riaperti in tempo per salvare la stagione. E ieri mattina il presi­dente ne ha fatto una sintesi. Soddisfazione? Certo. («La squadra era stanca ma ho visto grinta e orgoglio»). Leonardo? Esperimento riuscito. «Ha fatto un bel lavoro e non era facile in un ambiente nuovo e con tutte le polemiche seguite. Prima non si poteva dire che era un per­dente, ma da noi ha dimostrato di essere un vincente». Il patron ha ricordato il record di successi casalinghi, oltre a questa coppa. Poi quelle altre cose un po’ anti­patiche. Meglio: «Dieci giorni antipatici». Che hanno fatto ri­manere l’Inter in una stagione «da otto» (voto di Moratti) rispet­to ad uno superiore.

Moratti ha ricevuto anche il solito sms di Mourinho, prima e dopo la partita. Sta diventando una tradizione, una sorta di sca­ramanzia. Con un messaggio preciso. Racconta: «Mi ha scrit­to: siamo abituati a vedere que­­sti successi per arrivare ad altri ». Tradotto: ora è il momento di in­nervare la squadra, se vogliamo tornare grande in Champions. Moratti da qualche tempo sta ri­petendo lo stesso ritornello: ser­vono centrocampisti, non attac­canti. Anche se ha chiesto Pinil­la al Palermo. E ieri lo ha ripetu­to in modo più sfumato. Parten­do da un punto fermo. «Villas Boas? Lo conosciamo, è bravo ma non cambiamo tecnico». Per ora si limita ai giocatori. Fa glielogi a Eto’o e Milito. «Mi so­no piaciuti, bella personalità, due bravi ragazzi, capaci di esse­re umili quando serve». Dun­que restano. La strategia punta su altro. «Stiamo cercando affa­ri intelligenti, ma serve soprat­tutto iniettare sangue nuovo per guardare al futuro». Gente giovane, più che parametri ze­ro. E allora il presidente dice: «Pastore è pronto per una gran­de ». Però Zamparini replica: «Per me andrà al Real Madrid, piace a Mourinho e ne hanno bi­sogno ». Perfetto, ma viste Man­chester United e Barcellona, l’Inter deve ripensare il suo cen­trocampo: Cambiasso, Stanko­vic, Thiago Motta, Zanetti e Sneijder sono usurati dagli infor­tuni e dalle fatiche. La squadra può sopportare la presenza di uno-due di loro,non di più.Sen­nò faticherà perfino in Italia.

L’anno passato l’Inter ha sba­gliato l’unica mossa intelligente di mercato: la vendita di Mai­con. Quest’anno il terzino po­trebbe partire, ma l’affare rende­rà molto meno. Stavolta l’occa­sione si presenta con Sneijder. Meglio ricordarne l’ultima parti­ta e tanti saluti. Meglio puntare a un buon terzino di fascia e a giovani centrocampisti (Poli in pole). Poi l’Inter chiederà noti­zie di De Rossi.

Insieme a Fabre­gas e Tevez è uno dei grandi pal­lini di Moratti. Sanchez costa troppi danari cash. Quest’anno il presidente punta ad un colpo grosso e ad acquisti che garanti­scano il futuro. Domenica si è chiuso un grande ciclo.

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