Colpo a sorpresa di Berlusconi: "Restituire l'Imu agli italiani"

Svolta alla campagna elettorale: "Rimborseremo in contanti un'imposta ingiusta". Il piano per recuperare le risorse: un accordo con la Svizzera per la tassazione delle attività finanziarie. Poi lancia l'abolizione dell'Irap

Colpo a sorpresa di Berlusconi: "Restituire l'Imu agli italiani"

Milano - Rimborso dell'Imu sulla prima casa a spese di chi tiene capitali in Svizzera. Ecco l'annuncio di Silvio Berlusconi, il colpo di scena che dà la svolta alla campagna elettorale del centrodestra, che già prevedeva di eliminare l'Imu e l'Irap, varare un piano di risparmi sulla spesa pubblica ed evitare l'aumento dell'Iva. Tutto questo, se la coalizione Pdl-Lega vincerà il 24 e 25 febbraio, si farà: Silvio Berlusconi ha già preso questo «impegno solenne».
Ma quello annunciato ieri mattina alla fiera di Milano è «un nuovo inizio», dice il Cavaliere. Non più soltanto tagli: ecco il rimborso di un'imposta «ingiusta», che ha costituito l'«atto più dissennato» compiuto dal governo dei tecnici, quello che «ha dato il via alla crisi». Nientemeno. «L'Imu ha toccato un bene sacro, il pilastro su cui ogni famiglia costruisce la sicurezza per il futuro. Ha prodotto preoccupazione, paura, incertezza, sfiducia. L'Imu ha assorbito la tredicesima di tanti italiani e ha provocato danni gravissimi a tutta l'economia: dimezzato il valore degli immobili e dei mutui, abbattuto gli investimenti, danneggiato l'industria delle costruzioni e dell'arredo. E ha lasciato senza lavoro 360mila artigiani del settore».
Berlusconi assegna al rimborso, gesto in sé «concretissimo», un significato simbolico perché dovrebbe facilitare la riconciliazione tra cittadini e stato, tra contribuenti vessati e fisco predatorio. Un «risarcimento», come quello liquidato dalle assicurazioni per un danno subìto. Una «sutura», il leader del Pdl la chiama anche così; una «ricucitura civile», un «gesto di pace» dello stato verso le famiglie e le imprese per riguadagnarne la fiducia. Lo stato che rimborsa instaura un rapporto nuovo con gli italiani: questo è il senso della «#propostashock», come è stata subito battezzata su Twitter.
L'impegno è nero su bianco e scandito con tono solenne. «Nel nostro primo consiglio dei ministri, come risarcimento per una tassa iniqua, sarà decisa la restituzione dell'Imu sulla prima casa versata nel 2012». L'intero ammontare, prima e seconda rata, compresi i fabbricati agricoli. Berlusconi entra nei dettagli. «La restituzione potrà avvenire con un bonifico sul conto corrente o in contanti alle Poste». Come conteggiare la somma? «L'amministrazione finanziaria manderà una lettera in tutte le case firmata dal nuovo ministro dell'Economia e Sviluppo, cioè il sottoscritto, sempre che Angelino Alfano mi garantisca la sua fiducia. Così per la prima volta ricevendo una lettera dalle Finanze gli italiani non avranno motivo di temere ma di sorridere. Con la lettera in mano ci si potrà presentare agli sportelli bancari o postali. Prevedo che tutto si potrà chiudere entro un mese dalla spedizione delle missive».
Fin qui i dettagli dell'operazione. Ma Berlusconi ha pronte anche le risposte alle obiezioni. Che sono sostanzialmente due: dove trova i soldi (4 miliardi di euro) e come garantisce la credibilità della proposta. «Se c'è qualcuno che mantiene ciò che promette siamo noi - dice il Cavaliere -. Nel 2001 firmai i cinque punti del primo contratto con gli italiani: l'Università di Siena, che non ha certo simpatie per noi, ha confermato che è stato eseguito l'80 per cento. Nel 2008 ho presentato un secondo contratto in sei punti, tutti realizzati anche se abbiamo governato soltanto tre anni e qualcosa».
La copertura finanziaria rivela un secondo «shock» perché sancisce un impegno di lotta all'evasione fiscale, e infatti il Cavaliere gli assegna «una forza simbolica eloquente». Il conto dell'Imu sarà pagato da chi tiene soldi in Svizzera. Rivela Berlusconi: «È quasi pronto un accordo analogo a quelli che gli elvetici hanno raggiunto con altri Paesi europei per la tassazione delle attività finanziarie detenute da cittadini italiani. Vi avevamo già lavorato quando eravamo al governo. Lo stato ricaverà un gettito una tantum stimato in 25-30 miliardi di euro e, quando sarà a regime, circa cinque miliardi l'anno. In attesa che l'intesa venga definita, la liquidità necessaria per i rimborsi sarà anticipata dalla Cassa depositi e prestiti come è avvenuto per il terremoto in Emilia Romagna».
Il piano che ridisegna il rapporto tra lo stato e i cittadini è tuttavia più vasto. Berlusconi non immagina soltanto misure una tantum perché le tasse che promette di eliminare sono parecchie: l'Imu sulla prima casa da subito, l'Irap in cinque anni, più l'impegno a non aumentare lo scatto Iva deciso dal governo Monti e non imporre patrimoniali. Non è nemmeno accantonato il «sogno» di ridurre le aliquote Irpef.

Quel piano comprende rincari alle accise su beni non di prima necessità (lotto, tabacchi, scommesse) ma soprattutto una «riorganizzazione della macchina dello stato» che porterebbe a risparmiare «il 5 per cento in cinque anni» cui si aggiunge un taglio netto ai costi della politica: «Nel primo consiglio dei ministri dimezzeremo il numero dei parlamentari, degli eletti in comuni province e regioni, e aboliremo del tutto il finanziamento pubblico ai partiti». E qui l'ovazione dei pidiellini è quasi più forte di quella sul rimborso Imu.

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