Ricordate quello sciocco movimento per liberare i nani da giardino? Beh, nel nostro Paese, leader mondiale d'arte, si dovrebbe lanciare un movimento ben più serio: liberate le statue dai musei. Restituite alla luce e alle città le più significative sculture sepolte nei musei. Stanotte a Roma e in tutta Europa resteranno aperti e gratis i musei; ma se fossero i capolavori a tornare in mezzo alle città? Anni fa proposi invano di portare all'aperto i bronzi di Riace anziché abbandonarli nelle stive di un museo. Ma l'opera liberatoria andrebbe estesa a tante straordinarie opere d'arte che darebbero gloria ai paesaggi urbani. Per lo storico d'arte russo Pavel Muratov la scultura ha bisogno di luce e ombra, dello spazio del cielo e del contrasto tonale della vegetazione, e forse anche delle macchie di pioggia e del movimento della vita che vi scorre accanto. Il museo sarà sempre una prigione o un cimitero, anzi per l'antichità - diceva - è preferibile un'onesta agonia a opera del tempo e della natura al sonno letargico in un museo. Così la pensavano pure lucide menti come Florenskij e Junger.
Ma si sciupano alle intemperie, dicono i cultori della maglia di lana. I bronzi di Riace sono stati 2400 anni sott'acqua e vennero fuori raggianti; ora dopo pochi anni di museo sono coricati e cupi.
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